Sgarbi e Fratoianni si uniscono per presentare alla Camera una proposta di legge: l’obiettivo è depenalizzare l’uso personale della cannabis.
Cos’hanno da spartire Nicola Fratoianni e Vittorio Sgarbi? A livello di ideologie politiche nulla, sembrerebbe. Il primo fa parte di Sinistra Italiana, il secondo è un esponente di centrodestra. Eppure a volte le proposte di uno e dell’altro corrispondono. È successo con la proposta di legge presentata dai due insieme oggi – mercoledì 21 aprile – alla Camera. All’interno, la depenalizzazione dell’uso personale della cannabis e la possibilità di autoprodurla entro certo limiti. Il primo firmatario è Michele Sodano, parlamentare del Movimento 5 stelle. L’iniziativa è nata nell’ambito della giornata mondale della cannabis, chiamata 4 e 20, celebrata martedì 20 aprile.
E non è l’unico testo che punta alla depenalizzazione della cannabis. Un altro è stato già depositato nella Commissione Giustizia alla Camera. In questo caso il primo firmatario è Riccardo Magi di +Europa. Il documento è stato sottoscritto da altri trenta deputati, in particolare quelli di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Liberi e uguali. E prevede non la depenalizzazione totale dell’uso della cannabis, ma la legalizzazione della coltivazione domestica per uso personale e l’azzeramento della rilevanza penale per i fatti di lieve entità.
In più, c’è una sentenza delle sezioni unite della Cassazione, che nel 2019 ha sancito la depenalizzazione per chi coltiva per uso personale. La proposta di legge di Magi si basa sul fatto che il 32 per cento delle reclusioni in carcere è legato ai reati sugli stupefacenti. Sette volte su dieci, per piccolo spaccio. Per questo, in una conferenza stampa davanti a Montecitorio, Magi ha detto: “Non è possibile che molte vite vengano rovinate per fatti di tenue allarme sociale”.
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Si tratta di “una legge giusta”, ha detto Fratoianni, “contro l’ipocrisia di una politica che è più indietro della società”. Oltretutto, ha aggiunto l’esponente di Sinistra Italiana alludendo ai guadagni sul traffico illegale delle droghe leggere da parte della criminalità organizzata, “è una fantastica patrimoniale contro le mafie“. “La depenalizzazione – ha spiegato ancora Fratoianni – garantirebbe introiti fiscali enormi: la proposta prevede l’Iva al 25 per cento, il tre per cento del quale dovrebbe essere tassativamente utilizzato per investimenti in favore delle infrastrutture sanitarie e scolastiche”. Insomma, un doppio guadagno: nella lotta dello Stato contro le mafie, da una parte. Nelle casse per gli investimenti pubblici, dall’altra. Per questo, anche se “sarà dura trovare i voti in Parlamento”, “bisogna provarci” lo stesso. “Con Sgarbi ci dividono tante cose, però non è la prima volta che si raggiungono convergenze parlamentari su temi trasversali, e del resto non c’è già un governo nel quale stanno insieme Lega e Leu?”, ha concluso Fratoianni.
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A differenza di Fratoianni, Sgarbi ha commentato la proposta di legge con il suo solito intento provocatorio. “Non ho mai fumato una canna”, ha detto, “ma – ha aggiunto – sono antiproibizionista“. Anche perché “questa è una battaglia pannelliana che dovrebbero fare pure i leghisti”. E ha anche raccontato: “A volte degli stupidi mi danno del cocainomane, ma se incontrassi la coca si ecciterebbe lei. Sono nato nel 1952, ai miei tempi le droghe non c’erano”. Dopo aver parlato della sua esperienza personale, è passato alle argomentazioni a sostegno della “sua” proposta di legge. Prima l’ha messa su un piano di salute: “Non ho mai fumato, né bevuto vino, ma non credo che l’alcol e il fumo facciano meno danni della cannabis“. Poi su quello politico: “Sono l’unico di destra a favore? Ma io sto alla destra come Calenda sta alla sinistra”, ha ironizzato sul fondatore di Azione. E poi ha specificato: “Naturalmente non sono neanche di sinistra. Penso che anche a destra ci sia un sacco di gente che fuma le canne, e assume droghe varie”. Infine, l’ha spiegata su un piano sociale ed educativo: “Sono contro i divieti: più proibisci una cosa, più c’è“.
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