L’idea della creazione della SuperLega viene criticata da tutti perché privilegia le squadre più ricche e non quelle più meritocratiche. Una questione economica più che sportiva. Insorgono anche Macron e Johnson.
La SuperLega eliminerebbe anche quel po’ che ancora di buono c’è nel mondo del calcio. Una Lega composta da 15 club europei considerati migliori, le big d’Europa. Ma il parametro inclusivo è esclusivamente economico, di conseguenza il progetto si colora di tinte eccessivamente classiste. Si oppongono a questa idea di supremazia anche Lega Serire A, Federcalcio e le omologhe spagnole e inglesi, in primis la Uefa. La SuperLega, infatti, ammette solo i club più abbienti, una lega di ricchi senza badare a tifosi, valori e meriti sportivi. Anche i giornali sportivi criticano aspramente la nascita di questa lega. Da TuttoSport alla GazzettadelloSport.
Quest’ultimo commenta “La fiera dell’avidità” questa nuova competizione calcistica, sottolineando la sua opposizione a questa “ricerca di interessi personali” dei club tradendo i valori e “svilendo i tornei nazionali che rappresentano le radici sociali e culturali del calcio. Tra i fautori principali della SuperLega, che i media inglesi hanno definito “atto criminale” c’è sempre stata la Juve di Agnelli.” Dunque, è stato il magnate di Torino che ha portato avanti questo progetto esclusivo, per Vip e i ricconi d’Europa a danno della Serie A e della Uefa.
Tra i fondatori non vi è il Paris Saint-Germain, primo club francese della Liga, dato per scontato da tutti si è escluso dalla competizione. Nemmeno club tedeschi risultano, tra le dodici squadre fondatrici della SuperLega la metà sono inglesi: Arsenal, Chelsea, Tottenham, Manchester City e Manchester United e Liverpool. Le squadre italiane coinvolte sono le big Juventus, Inter e Milan e le spagnole Real Madrid, Atletico Madrid e Bacellona. Ma Macron e Johnson frenano su questa follia.
Il premier inglese ammonisce “I club dovranno rispondere davanti ai loro tifosi“. In Inghilterra vi è un’opposizione politica, dunque, perché questo progetto è molto dannoso e si schiera contro il classismo dei club ricchi. Allo stesso modo reagisce il presidente francese Emmanuel Macron che segue la sica della Uefa, il governo francese è pronto a fare tutto il necessario “per sostenere gli organi calcistici che cercheranno di opporsi a questo torneo per soli ricchi.”
Anche il vicepresidente della Commissione Schoinas sostiene la Uefa con una critica durissima nei confronti della nuova SuperLega. “Dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, sulla diversità e l’inclusione. Non c’è spazio per riservarlo a pochi club ricchi e potenti”. Dall’Italia, un unico dissenso viene dal segretario del Pd Enrico Letta: “L’idea di una SuperLega per i più ricchi club europei è sbagliata e decisamente tempestiva. In Europa il modello NBA non può funzionare.” E’ proprio dall’Italia che arriva questa malsana idea esclusiva di far confrontare regolarmente solo i “migliori” club, un requisito che però si basa non prettamente su meriti sportivi e calcistici ma sul conto in banca. Andrea Agnelli è il fautore di selezionare le squadre di calcio in base al loro valore economico e ha scelto di creare una competizione delle più ricche per i più ricchi, una lega d’elitè.
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Ma il disaccordo di Uefa non si ferma al mero dissenso. Uefa, Premier e FA hanno minacciato l’esclusione dalle competizioni nazionali per i club che hanno aderito a questa SuperLega. Le sei big inglesi rischiano di essere escluse dalla Premier League, FA cup e altre competizioni nazionali per aver aderito alla competizione dei ricchi. E’ nata stanotte, via comunicato stampa, la nuova SuperLega e già ha creato malumori e terremoti nel mondo del calcio rischiando di creare una rivoluzione che porterà a gravi conseguenze. I club hanno intenzione di creare un dialogo con Uefa e Fifa che però non sono intenzionate a cooperare. La Federcalcio inglese e quella spagnola come la Figc si sono unite per bloccare questo “cinico progetto”.
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Ma minacce che non sono servite a molto. La SuperLega è nata, contro il volere e il parere di tutti, è nata con il potere dei soldi. La risposta delle federazioni e leghe europee suona di chiamata alla guerra “Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada.” La Fifa parla di lega separatista europea che va contro i valori dell’organo stesso che governa il calcio. “In conformità con i nostri statuti, qualsiasi competizione calcistica nazionale, regionale o globale, dovrebbe sempre riflettere i principi fondamentali di solidarietà, inclusività, integrità ed equa redistribuzione finanziaria.”
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