Svizzera, fallisce la banca delle cellule staminali Cryo Save. 300mila campioni trasferiti in Polonia all’oscuro dei clienti. Coinvolti anche 15mila italiani. La nuova società non può contattare i titolari dei depositi per la legge sulla privacy
È fallita e si trova ora in liquidazione la società Cryo Save, una banca di cellule staminali con sede nei pressi di Ginevra, in Svizzera. Così, circa 300mila reperti organici custoditi nella struttura vengono trasferiti in Polonia nella sede della società subentrata a quella fallita. Il tutto, in virtù delle legge europea sulla privacy, all’oscuro dei clienti. Tra i quali ci sarebbero anche 15mila italiani, scrive il Corriere della Sera. Impossibilitata a contattarli, la nuova società ha quindi lanciato un appello affinché siano gli stessi titolari dei depositi di cellule staminali a prendere contatto con loro.
Fallisce Cryo Save, la banca delle staminali: cellule in Polonia
La sentenza del Tribunale svizzero che dichiara il fallimento della Cryo Save risale a due anni fa. «Nel luglio 2019 — si legge in una nota dell’ufficio federale di salute pubblica — Cryo Save è stata radiata dall’elenco dei titolari di autorizzazioni» a gestire le staminali. «L’azienda aveva trasferito in Polonia le cellule e i referenti non risultavano più raggiungibili dalle autorità preposte». La magistratura svizzera, ricorda il Corriere, ha inoltre aperto un fascicolo sul caso della Cryo Save.
Tutto il materiale cellulare è ora nelle mani di una nuova azienda, la FamiCord. Quest’ultima ha messo in sicurezza tutti i campioni biologici conservati in Polonia, ma ha in un certo senso le «mani legate». FamiCord, per la legge sulla privacy, non può infatti contattare i vecchi clienti della fallita Cryo Save. Su circa 15mila famiglie italiane coinvolte, si stima che almeno 9mila non siano al corrente di quanto avvenuto poiché non hanno ricevuto comunicazioni dalla banca fallita.
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«Abbiamo bisogno di aiuto per rintracciare i familiari che avevano scelto di far conservare le cellule staminali dei loro figli — ha detto Renata Zbiec, Country Manager di FamiCord Italia —. FamiCord non può contattarli direttamente per rispetto della legge sulla privacy. Il loro contratto era stipulato con la Cryo Save, che non li ha informati come avrebbe dovuto, e non con noi. Chiediamo a tutti i genitori di contattarci per avere la conferma della conservazione del campione e successivamente per stipulare il contratto per la conservazione».