Nel 2021 la crescita sarà del 4,5%. Questa la stima del Pil che il Governo ha appena approvato con il DEF. La condizione è per che si raggiunta l’immunità tanto agognata entro la fine dell’anno.
“Una previsione di crescita del Pil di circa il 4,5% per il 2021. Questo quanto emerso dal Consiglio dei ministri, durato meno di un’ora, che ha approvato il Documento di economia e finanze (DEF) e la richiesta di un’ulteriore scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro, che permetterà di creare un fondo ad hoc, parallelo al Recovery Plan, con una dotazione di 30 miliardi di euro per investimenti in progetti che rimarranno fuori dal Pnrr. Le cifre di crescita del Pil per i prossimi anni sono del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024. Si tratta, a quanto dicono fonti di Palazzo Chigi, di “tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio“. Il rapporto debito/pil è stimato nel def al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024.
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“Unitamente all’approvazione del DEF, si ritiene opportuno richiedere al Parlamento di autorizzare un ulteriore margine di 40 miliardi per un nuovo provvedimento che vedrà la luce entro fine aprile. Grazie a questo ulteriore intervento, i sostegni a imprese e famiglie erogati sin qui nel 2021 raggiungerebbero il 4% del Pil, dopo il 6,6% erogato l’anno scorso” scrive il ministro dell’Economia, Daniele Franco. “L’auspicio del Governo – prosegue – è che questo sia l’ultimo intervento di tale portata. Resta comunque l’impegno a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario se ne ricorreranno le condizioni“.
“Saranno inoltre adottate misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite crediti di imposta – continua Franco -. Per sostenere l’erogazione del credito alle piccole e medie imprese (Pmi), la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno. Anche la moratoria sui crediti alle PMI sarà estesa nel tempo”. Il Documento di economia e finanza spiega che “saranno inoltre reintrodotti rinvii ed esenzioni di imposta gia’ attuati con precedenti provvedimenti nel corso del 2020. Sarà altresì innalzato il limite alle compensazioni di imposta. Il Decreto-legge prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa. Risorse aggiuntive saranno destinate agli enti territoriali affinché possano continuare le politiche di sostegno alle fasce più deboli, sostenere i trasporti locali e mantenere sgravi fiscali quali la sospensione dell’imposta di soggiorno“.
C’è un ma. Lo scenario “si basa sull’aspettativa che dopo la prossima estate le misure di contrasto all’epidemia da Covid-19 avranno un impatto moderato e decrescente nel tempo sulle attività economiche“, che tradotto vuol dire che le condizioni necessarie sono che si raggiunga l’80% di popolazione vaccinata al massimo entro ottobre.
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