7 milioni di dosi Pfizer in arrivo: il tentativo di Figliuolo di tenere in piedi il piano vaccinale (che già è stato ridimensionato)

Il Commissario all’emergenza Covid-19 tiene alte le aspettative e annuncia l’arrivo di nuove dosi. Il ritmo previsto per il  piano vaccinale rimane però a rischio. L’appello del generale e le rassicurazioni del ministro Speranza. 

Il piano vaccinale previsto è ancora valido, almeno a quanto dice il Commissario all’emergenza Covid-19. ‘I vaccini arriveranno – dichiara il generale Francesco Paolo Figliuolo che oggi si è recato in visita al Polo vaccinale di Aosta e Torino per inaugurare il centro del Lingotto -. Ne sono sicuro, riusciremo a centrare l’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno. In questo trimestre l’Europa avrà 50 milioni di dosi in più di Pfizer, che per l’Italia significa quasi 7 milioni. Circa 670 mila conto di averle entro fine mese, altri 2 milioni e 150 mila a maggio e le restanti 4 milioni a giugno. È un carico che ci permette di tamponare la situazione e la riduzione sugli altri vaccini e che ci consentirà di avere 17 milioni di dosi a maggio, una potenza di fuoco superiore alle 500 mila somministrazioni al giorno”.

La verità delle cose è che attualmente la media è di circa 315mila dosi inoculate al giorno. Il problema è la mancanza di dosi  per raggiungere l’obiettivo quelle disponibili dovrebbero essere almeno il doppio. A questo si aggiunge lo stop per AstraZeneca e il sentimento diffuso di sfiducia dell’opinione pubblica verso il vaccino prodotto dall’azienda anglo-svedese. In molti si rifiutano di farsi inoculare questo siero o rinunciano direttamente alla vaccinazione.

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Anche ieri 469 morti. Dobbiamo venirne fuori. L’età media delle vittime è ottant’anni, ma ora sta scendendo a 65. Bisogna fare in fretta. Ecco qual è lo spirito dell’ordinanza con cui abbiamo imposto la priorità agli anziani, checché ne dica qualche presidente di Regione. Dobbiamo proteggere i più esposti, se non facessimo di tutto per riuscirci saremmo dei criminali”. Figliuolo lancia l’appello in una intervista questa mattina su La Stampa. Il punto più importante rimane quello di assicurarsi le scorte di vaccini necessarie, organizzare la consegna e somministrazione, ma anche infondere fiducia, rassicurare una popolazione stremata. ”Serve l’aiuto di tutti, anche dei privati – afferma – Questo è un modello da seguire: il patto con cui ottengono l’autorizzazione ad aprire è che vaccineranno gli anziani e poi, quando avremo messo in sicurezza i più fragili, potranno partire anche i loro dipendenti”.

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A rassicurare sulla situazione il ministro della Salute Roberto Speranza. “Tra aprile e giugno riceveremo oltre il triplo delle dosi di vaccino” dichiara in Aula alla Camera per una informativa urgente sul tema dei vaccini anti-Covid-19.  “Nel secondo trimestre arriveranno 50 milioni di vaccini e Pfizer anticiperà alcuni milioni di dosi, che per l’Italia significano circa 7 milioni. Prudenzialmente il commissario Figliuolo sta lavorando a 45 milioni di dosi di vaccini in arrivo entro giugno“. Questo, secondo il ministro, ci mette nelle condizioni di completare la vaccinazione nelle fasce più a rischio: vaccinare i più anziani è giusto e tutte le regioni devono attenersi a queste indicazioni“.

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