Un altro duro colpo per la campagna vaccinale europea e soprattutto italiana che è ancora il fanalino di coda, i vaccini Johnson&Johnson vengono sospesi. Dopo il caso AstraZeneca gli Usa decidono di non consegnare le dosi in Europa.
La campagna vaccinale italiana fatica a spiccare il volo, ora che gli Usa bloccano la consegna delle dosi Johson&Johnson sempre meno vaccini sono a disposizione delle Regioni. Mentre governo e regioni litigano sulle priorità su chi vaccinare, la verità è che le dosi di vaccino mancano. Non è dunque, una questione di organizzazione o di decisioni indipendenti, le Regioni hanno troppe poche dosi a loro disposizione. Ora l’Italia, così come tutta Europa non potrà contare nemmeno sulle nuove scorte che sarebbero dovute arrivare dagli Usa. Il Lazio, una tra le regioni esemplari, aveva deciso di vaccinare tutte le carceri della regione con il nuovo vaccino Johnson&Johnson. Ma gli Stati Uniti decidono di sospendere la somministrazione del vaccino J&J e non esportarlo in Europa. La decisione presa dal’Fda, l’agenzia del farmaco americana, è seguita ai sei casi in cui le persone che avevano ricevuto il vaccino hanno sviluppato una rara malattia di coaguli di sangue nelle settimane successive alla vaccinazione.
Una sospensione momentanea probabilmente che coinvolge anche l’Europa. La casa farmaceutica informa “Stiamo rivedendo questi casi con le autorità europee e abbiamo deciso in via proattiva di ritardare le consegne all’Europa“. Una decisione di massima trasparenza sui dati e sul procedimento vaccinale che non vuole generare panico. Inevitabilmente, però, dopo l’esperienza di AstraZeneca si crea nell’opinione pubblica una divisione tra vaccini buoni e vaccini cattivi.
Al momento Ema e Fda stanno valutando insieme la questione delle trombosi e delle correlazioni potenziali causali tra il vaccino e i casi di embolia. In attesa della valutazione delle agenzie anche il ministro Speranza che sottolinea, sulla scia di quello che ha risposto ieri anche la ministra Gelmini, i benefici sono maggiori agli effetti, i casi sono troppo pochi statisticamente per sospendere un vaccino buono. La ministra dei rapporti con le regioni intervistata a Tgcom 24 ha concluso “è più pericoloso non fare il vaccino”. Dello stesso parere il direttore dell’Aifa che indica il vaccino J&J “altamente sicuro”.
Ma mentre questa pausa presa per un’estrema cautela riguardo i vaccini anticovid non avrà ripercussioni sulla campagna vaccinale americana, le avrà sicuramente sulla nostra in Europa. “La pausa al vaccino Johnson&Johnson non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazioni” rassicura la Casa Bianca che continua a procedere regolarmente con i vaccini Pfizer e Moderna. Il nostro paese aspettava 184mila dosi di vaccino J&J per questa settimana che evidentemente non arriveranno. Proprio in questa settimana il piano di Figliuolo doveva compiere uno sprint in avanti per raggiungere gli altri grandi paesi europei. Purtroppo, il tasso di vaccinati al giorno dovrà essere rivisto, nuovamente, se non si potrà più contare sui vaccini J&J. Il piano vaccinale prevedeva l’arrivo di 7,3 milioni di dosi dalla casa farmaceutica americana tra la seconda metà di aprile e giugno.
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La decisione probabilmente che valuterà l’Aia sarà quella di seguire il modello AstraZeneca. I due vaccini hanno prodotto quasi gli stessi effetti sulla stessa categoria, ovvero donne giovani dai 18 ai 48 anni circa. Ed è su queste correlazioni con il target e i vaccini che stanno esaminando le agenzie. Se i gravi effetti collaterali dovessero verificarsi solo su questa categoria, allora l’Aifa deciderà di somministrare il vaccino Johnson&Johnson agli over 60, sulla scia di quanto successo con AstraZeneca. Di conseguenza, dovrà essere completamente rivisto il piano poichè si avranno due vaccini, J&J e AstraZeneca da somministrare esclusivamente agli over 60 e vaccinare tutta la restante popolazione con Pfizer e Moderna.
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Sperando di riuscire a coprire ogni fascia d’età e categoria con le dosi in arrivo, il piano vaccinale di Figliuolo dovrà essere rivisto un’altra volta. Tra ritardi e mancate consegne gli intoppi come lo stop di un vaccino creano un serio problema alla campagna vaccinale. Inoltre, gli effetti collaterali di AstraZeneca aumentano e tra i cittadini vi è paura e diffidenza nei confronti del vaccino anglo-svedese. Sono molte le rinunce di questo vaccino, e la correlazione con J&J rischia di far temere anche quest’ultimo. Difficile non farsi prendere dalla paura ma si attendono le valutazioni per non rischiare nuovi rallentamenti sulla campagna vaccinale.
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