L’Italia non ce la fa più, le Regioni sono spaccate, ognuna va per conto proprio e contro il governo. Il conflitto tra Draghi e Regioni va avanti da un mese ormai, un conflitto che non porta da nessuna parte.
Ieri il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha fatto sapere a Draghi e a Figliuolo che la Campania procederà in maniera indipendente dal piano del governo. Il presidente campano ha avvisato che una volta completati gli over 80 e i soggetti fragili, si proseguirà per categorie economiche oltre che per fasce d’età Un doppio binario parallelo ha intenzione di seguire De Luca, a prescindere dalle indicazioni governative che ritiene poco concrete. “Se decidiamo di andare avanti solo per fasce d’età, quando avremo finito l’economia italiana sarà morta” sentenzia il governatore. La priorità della Campania sarà vaccinare il comparto turistico per non arrivare ad agosto quando oramai la stagione sarà conclusa e persa.
Oltre a questa decisione De Luca minaccia di disertare la conferenza Stato-Regioni se non arriverà una quantità congrua di vaccini per la Campania. Motiva la volontà di non partecipare dicendo “Non intendiamo più essere presi in giro“. La sfida a Draghi e al governo è chiara, ormai lo sceriffo De Luca è sul piede di guerra. Ma Figliuolo cerca di frenare il governatore “La campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale senza deroghe ai principi che lo regolano” avvisa il generale. Ma le Regioni ribelli si infervorano e attaccano, una situazione che sembra sfuggita al controllo. Draghi non ammetterà eccezioni “Faremo ogni sforzo necessario per far rispettare le priorità del piano” tuona il presidente del Consiglio. Inoltre, fa sapere che se necessario ricorrerà alla giustizia, impugnando ogni disposizione in contrasto con il piano vaccinale approvato dal governo.
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Il conflitto tra Draghi e le Regioni non si placa
Ma le Regioni pur seguendo il piano proseguono ognuno secondo la sua linea. Il Lazio, tra le regioni più esemplari, vaccina gli over 60 mentre la Lombardia è ancora bloccata agli over 70. Ad essere in contrasto con il rigore di Draghi non è solo la Campania, ma anche altre regioni. La Liguria, ad esempio, ha già stilato il suo personale calendario indipendente da Speranza, che arriva fino ai 40 anni. In Basilicata, invece, ci sono state le vaccinazioni libere, senza prenotazione, per persone dai 60 ai 79 anni che volevano il vaccino AstraZeneca. In Puglia è già partita la campagna per gli over 60.
Nemmeno un mese fa Mario Draghi nel suo intervento in Senato aveva puntato il dito contro le Regioni e la loro volontà di proseguire in ordine sparso. Le Regioni ribelli hanno generato varie differenze tra loro creando solo caos e disomogeneità. Draghi si appella da tempo alla necessità di seguire un piano unico nazionale che non favorisca le differenze territoriali. Ma queste accuse di Draghi non sono piaciute ai governatori di regioni, soprattutto a quelli che si sono attenuti fedelmente al piano vaccinale. A quel punto è nato lo scontro tra Draghi e Regioni. Il premier scarica la responsabilità sulle regioni e queste si infiammano accusando il ministro della Salute e il governo delle mancanze o degli errori fatti.
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Un altro motivo di scontro oggi è la possibilità di rendere località turistiche isole covid free vaccinando tutti i residenti. Ma le regioni si spaccano su questa idea poiché penalizzerebbe le altre località. Questo provocherebbe delle differenze territoriali. Dal canto loro le piccole isole lamentano il loro disagio e chiedono la vaccinazione per ragioni di sopravvivenza e non per ragioni turistiche. Ad essere favorevoli alla proposta del ministro del Turismo anche Campania e Toscana mentre si schierano contro Bonaccini e Fedriga (Emilia-Romagna e Friuli) insieme a Zaia che invocano l’equità per evitare tensioni sociali. Continuano gli scontri tra regioni e tra Stato e Regioni. Dissidi che generano caos e rallentamenti, oltre che disordini e malcontenti. Lo Stato deve provvedere all’approvvigionamento delle dosi cosicché le regioni non si ribellino ad un piano che effettivamente non sta funzionando.