Le proteste per la morte di Daunte Wrights proseguono a Minneapolis. La tensione è alta e gli agenti di Polizia hanno arrestato decine di manifestanti per la violazione del coprifuoco imposto dal sindaco.
Il caos a Minneapolis non si placa. La popolazione del Black Lives Matter continua a scendere in strada a qualsiasi ora del giorno per manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’ennesimo atto di violenza razziale da parte delle forze dell’ordine statunitensi. Domenica 11 aprile, all’ora di pranzo, un ventenne afroamericano è stato infatti ucciso a Brooklyn Center a colpi di pistola dopo essere stato fermato per un’infrazione stradale. La morte di Daunte Wrights ha generato un nuovo caso dopo quello relativo al decesso di George Floyd, di cui in queste ore si sta discutendo nell’aula di tribunale poco distante dal luogo in cui sono avvenuti i fatti. In strada intanto sono molti i disordini. I manifestanti sono entrati più volte a contatto con gli agenti di Polizia. Decine gli arresti ai danni di coloro che chiedono giustizia.
Le proteste per la morte di Daunte Wrights proseguono ininterrottamente ormai da giorni. “No justice,
no peace“, cantano in strada. Un gruppo di manifestanti ha tentato di attorniare l’area limitrofa alla stazione di polizia di Brooklyn Center, centro periferico in cui il ventenne afroamericano è stato ucciso. Gli agenti tuttavia sono riusciti a disperdere la folla tramite l’utilizzo di gas lacrimogeni e proiettili al peperoncino. La pioggia battente però ne ha neutralizzato in parte l’effetto. La popolazione non ha intenzione di tornare a casa.
Decine di arresti sono dunque scattati per violazione del coprifuoco. Il sindaco Mike Elliott ha infatti imposto ai cittadini di Brooklyn Center di restare nelle rispettive abitazioni per ragioni di sicurezza. Chiusi anche gli istituti scolastici. “Andate a casa. Le proteste sono giuste ma dobbiamo mantenere la pace“. È questo il suo appello. Esso, tuttavia, è rimasto in gran parte dei casi inascoltato.
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Il dipartimento di sicurezza pubblica, intanto, attraverso un comunicato ha reso nota l’identità dell’agente che ha colpito alle spalle Daunte Wrights nel momento in cui presumibilmente stava tentando la fuga. È una donna di 48 anni. Al momento si trova in congedo amministrativo. “L’agente Kim Potter è nel dipartimento di polizia di Brooklyn Center da 26 anni“, si legge nella nota.
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Sul corpo del ventenne afroamericano intanto è stata effettuata l’autopsia. Il medico legale “ha confermato l’identità dell’uomo che è morto durante l’indicente in Daunte Demetrius Wright, 20 anni, di Minneapolis. Wright è morto per una ferita da arma da fuoco“, ha comunicato ancora il dipartimento di sicurezza pubblica.
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