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Cronaca

Isole Covid Free in Italia: “Non siamo come la Grecia”

Le isole Covid free, in Italia, suscitano le invidie di Sardegna e Sicilia e spaccano gli operatori del turismo, agitando le regioni e gli assessori al Turismo degli altri territori. In particolar modo, Andrea Corsini, assessore al turismo  dell’Emilia Romagna ha pensato che, in questo modo, si favoriscano alcune destinazioni a discapito di altre. La soluzione? Ivana Jelinic, la numero uno della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, spiega che: “Il piano per le isole Covid-free costituisce un passo in avanti nella lotta al virus, ma è tutta la penisola che deve raggiungere una situazione di immunizzazione. L’Italia non è la Grecia, dove il turismo si sviluppa soprattutto nelle isole. Al contrario le nostre isole minori, come Capri e Ischia, hanno una capacità ricettiva ridotta. Per aiutare il settore a ripartire nelle città d’arte e nelle località di villeggiatura più importanti bisogna rendere Covid-free le strutture. Sono più di due mesi che chiediamo al governo di vaccinare il personale dell’accoglienza, ma finora non ci è stato dato ascolto”.

Il piano

Il piano del governo per immunizzare le isole minori sul modello Grecia è già partito e al momento si trova nella fase di pianificazione: ai sindaci interessati è giunta una nota del Centro operativo interforze della Difesa che su input del commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha avviato la pianificazione per la predisposizione della campagna vaccinale a favore della popolazione residente. I presidenti della Sardegna e della Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, appresa la notizia hanno subito chiesto a Draghi di puntare “sulle due più grandi isole del Mediterraneo, a spiccata vocazione turistica, che possono garantire numeri importanti per la ripresa dell’economia nazionale”. La Campania, invece, sembra essere disposta a tutto per salvare la stagione estiva a Capri, Ischia e Procida, e, per questo, si era mossa in anticipo rispetto al governo e renderà Covid-free i gioielli del golfo di Napoli già entro la fine di aprile, a meno di imprevisti.

Leggi anche: Gran Bretagna si avvia verso l’immunità di gregge. Oggi inizia la riapertura dopo tre mesi di rigido lockdown

E le altre regioni? C’è chi, come il Veneto, sta pensando a una soluzione alternativa: ai turisti in arrivo vuole offrire una copertura assicurativa, come succede in alcune zone della Spagna, dove le assicurazioni anti-Covid per turisti garantiscono la tutela da ogni spesa e onorario medico, di tipo farmaceutico e di ricovero, oltre che dalle spese di trasporto in ambulanza. La numero uno di Fiavet: “Anche chi prenota poi tanto cancella. La Sardegna quando era zona bianca aveva suscitato grande interesse e c’erano state delle prenotazioni: ma adesso che l’isola è in zona rossa è gara a chi annulla per primo. La situazione resta instabile e anche gli stranieri non se la sentono di puntare sull’Italia. Gli americani che prenotano da noi lo fanno da ottobre in poi. I tedeschi sono incuriositi da Ischia in chiave Covid-free, l’isola è una delle loro mete preferite, ma non bisogna aspettarsi le invasioni degli anni precedenti la pandemia.

Le perdite

Il turismo, dunque, potrebbe andare incontro, quest’anno, a perdite ben peggiori rispetto a quelle del 2020. La Jelinic ammette: “Almeno lo scorso anno a gennaio e febbraio il turismo ancora funzionava, quest’anno invece è tutto fermo dall’inizio e a meno di un cambio di passo nelle vaccinazioni anche nel secondo semestre la situazione non migliorerà”. Non esiste ancora una data per la ripartenza, il pass vaccinale non arriverà prima di giugno inoltrato e lo sguardo degli operatori è già rivolto ai futuri ristori. Le restrizioni di capodanno, la cancellazione della stagione sciistica e le zone rosse, secondo i calcoli di Assoturismo hanno fatto sparire 19 miliardi di consumi turistici nei primi tre mesi dell’anno, mentre la Pasqua perduta a causa del Covid sarebbe costata alle strutture ricettive ufficiali 11,3 milioni di presenze, con una perdita di fatturato di 1,4 miliardi. Nel 2020, stando ai dati di Demoskopika, si è registrato invece un calo di 232 milioni di pernottamenti e 67 milioni di arrivi sul 2019, con una flessione della spesa turistica che ha superato i 20 miliardi di euro.

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