Assegno unico e Irpef, meno vantaggi per i redditi bassi?

Verso l’assegno unico, tra le maggiori criticità tecniche la questione Irpef e le addizionali dovute a Regioni e Comuni. A “rischio” le famiglie dal reddito basso.

assegno unico Irpef - meteoweek.com
assegno unico e addizionali Irpef – meteoweek.com

L’esecutivo è impegnato a mettere a punto gli ultimi criteri che permetteranno alle famiglie italiane, dal prossimo primo luglio, di percepire un assegno universale (detto assegno unico) per i figli che accolga e “assorba” tutti i vari benefici al momento erogati. La legge istitutiva è stata pubblicata qualche giorno fa in Gazzetta, e con l’ok del Senato alla legge delega, il governo si è visto dare 90 giorni di tempo per mettere a punto la misura in questione.

La base di partenza stimata sarebbe quella di 20 miliardi – dei quali, 12,9 provengono dalla soppressione dei provvedimenti ora in vigore, mentre altri 6 sono quelli stanziati con le ultime leggi di Bilancio. Risorse attuali che, secondo le prime stime, renderebbero in realtà difficile il raggiungimento del tetto stabilito di 250 euro a figlio. Inoltre, a fronte dei notevoli vantaggi che l’assegno unico porterà alla maggioranza delle famiglie, vi è ancora un nodo non indifferente da sciogliere: quello relativo alle addizionali all’Irpef (regionale e comunale), che con il nuovo meccanismo dovranno essere versate dai contribuenti che oggi, invece, non le pagano.

Assegno unico, il nodo dell’Irpef

Sarà difficile garantire 250 euro per ogni figlio con i fondi attualmente a disposizione per l’assegno unico. A stimarlo è stato Il Sole 24 Ore, che ipotizza piuttosto un assegno medio mensile di 161 euro. Si tratterà comunque di importi che verranno modulati in base all’Isee, con una maggiorazione che spetterà per i disabili e i figli oltre il secondo. Con questa misura, l’esecutivo tenta di sostituire le sei misure di sostegno attualmente esistenti, come anche le detrazioni Irpef che spettano per i figli a carico.

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Ma è proprio intorno all’Irpef che ruotano alcune delle maggiori difficoltà nella definizione di questa nuova misura, da parte del governo. Perché se da un lato il venir meno delle detrazioni Irpef verrà comunque compensato dall’importo dell’assegno, l’attuale struttura dell’imposta minaccerebbe le famiglie numerose a reddito basso, che grazie ai vari bonus e agli “sconti” azzerano l’imposta senza pagare le addizionali dovute alle Regioni e ai Comuni.

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Con l’assegno unico, però, sia l’Irpef che le addizionali torneranno ad essere dovute, fatto che poterà a diverse famiglie la decurtazione nei loro assegni di alcune centinaia di euro l’anno. Come poi riportato dallo scenario de Il Messaggero, a soffrirne di più saranno soprattutto le famiglie con redditi complessivi tra i 14 mila e i 20 mila euro. Se si prende ad esempio una famiglia con due stipendi da 18 mila euro, con 4 figli a carico di cui uno disabile e uno al di sotto dei 3 anni, verrebbero trattenuti complessivamente circa 5.662 euro di Irpef  e 947 euro l’anno di addizionali.

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