Letta ha sin da subito stabilita come priorità l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, a partire dalle prossime comunali. Ma come temevano alcuni dem, il Pd rischia di non avere voce in capitolo e si trova in grande difficoltà.
Nelle grandi città la sfida è ancora più dura, soprattutto se si parla della capitale. Lo scoglio Raggi al Campidoglio resta un ostacolo insormontabile. A Roma, inoltre, c’è anche Calenda che viaggia da solo e le difficoltà per il centrosinistra aumentano. Il leader di Azione sarà appoggiato anche da Italia Viva. Il partito di Renzi ha fatto sapere “Noi sosterremo Calenda anche se si candidasse Gualtieri, perchè la sua è la candidatura migliore e dalle varie simulazioni che abbiamo visto in questi giorni al secondo turno batte tutti” afferma Marco Cappa, segretario romano di Italia Viva.
Un messaggio forte al Pd che si trova sempre più in una posizione scomoda. Per Italia Viva “La strategia del Pd su Gualtieri è stata sbagliata fin dall’inizio, quando hanno cercato di dare vita a una coalizione larga che comprendeva i 5 stelle. Ma questa operazione ha solo dato ossigeno alla Raggi che un anno fa come consensi era messa male. Non avendo fatto opposizione in Campidoglio e non avendo trovato una candidatura condivisa come chiedevamo da sei mesi, lei è cresciuta.” Un’analisi dettagliata che non fa una piega.
Purtroppo la volontà o la paura di suscitare le ire del Movimento da parte del Pd, ha impedito ai dem di compiere scelte lucide e che guardasse ai suoi propri interessi. L’alleanza tra Pd e M5S a Roma è molto lontana dal fattibile. Virginia Raggi da una parte e dall’altra parte Calenda, il Pd si trova schiacciato e il centrosinistra rischia di disperdere voti. L’unico che potrebbe far ritirare Calenda dai giochi è l’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti m al momento l’unico nome in circolo su cui puntano i dem è Roberto Gualtieri.
Anche a Napoli la situazione è ancora in bilico. Un nome che spicca, in caso di alleanza Pd-M5S è quello del presidente della Camera Roberto Fico. Ma il nodo principale qui è Vincenzo De Luca. Il governatore campano è contrario all’asse Pd-M5S e potrebbe opporsi alla candidatura di Fico. Mentre ci sono altri nomi come l’ex presidente della Campania Bassolino che potrebbero essere favoriti. Nel capoluogo partenopeo Bassolino è un nome molto importante della sinistra nella città e nella regione. L’ex governatore ha deciso di candidarsi autonomamente e la sua candidatura oscurerebbe quella di Fico, l’unico nome garante dell’asse Pd-M5s. Lo stesso Bassolino ha avvisato il Pd “Per non disperdere voti, spero che il Pd mi sostenga”.
La mossa di Renzi a Bologna mette in difficoltà il Pd
Un’altra città in cui Letta rischia di perdere potere è Bologna, questa volta a causa di Renzi. Il leader di Italia Viva ha lanciato una candidatura che mette in ombra la candidatura quasi certa del dem Lepore, Isabella Conti. Una sindaca donna che unisce tutto il centrosinistra, dopo che il Pd ha proposto tutti uomini nelle altre città. “Andiamo tutti insieme, Pd e Italia Viva” afferma Renzi. “Letta ha puntato molto sulla questione di genere, giustamente, e non è che il Pd possa presentare sulle cinque città importanti al voto solo uomini.” Renzi così ha sottolineato la mancanza del Partito democratico, e soprattutto l’incoerenza di Letta e ha proposto una renziana nel capoluogo bolognese.
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Questa mossa di Renzi ha fatto scacco a Letta e al Pd che ora si trova in difficoltà anche a Bologna. A smuovere Conti dal suo no categorico per la candidatura alle comunali di Bologna è stata proprio la disparità di genere che ha messo in atto il centrosinistra nelle città capoluogo che andranno al voto. Trovandosi alle strette il Pd decide di frenare l’avanzata di Renzi con la sindaca di San Lazzaro Conti. Il Nazareno lancia la palla ai territori, nella scelta dei candidati sono loro ad avere il primato, e quindi si rimanda alle primarie.
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A rischiare non è soltanto il Pd ma anche Letta, se dovessero andar male queste amministrative, soprattutto nelle grandi città la segreteria Letta potrebbe non sopravvivere a questo colpo. Ma il Pd è in difficoltà a Roma ostacolato dai 5 Stelle e da Renzi che sceglie di appoggiare Calenda e a Bologna che propone una riformista renziana per il centrosinistra oscurando le scelte del partito democratico. Milano e Torino sono forse le città in cui il Pd rischia meno. A Milano sarà un ex renziano a ricandidarsi, ovvero il sindaco Giuseppe Sala. Ma la situazione è molto complessa a Roma Bologna e Napoli. Una scelta difficile quella del Pd, che si ritrova senza carte in mano da giocare e sul tavolo partite troppo importanti.