Arrestato il colonnello della Guardia di Finanza di Vercelli, Fabrizio Nicoletti: insieme al suo autiere è accusato di truffa aggravata allo Stato e peculato. Domiciliari disposti anche per il suo autiere.
Finisce in manette il comandante della Guardia di Finanza di Vercelli, il colonnello Fabrizio Nicoletti. Il 58enne è stato arrestato per truffa ai danni dello Stato insieme al suo autiere, il brigadiere Maurizio La Sala. Oltre alla truffa, ai due militari vengono contestati i reati di falso ideologico, peculato e abuso d’ufficio. La misura è stata eseguita nelle prime ore i questa mattina dalla Guardia di Finanza di Torino, sotto la attenta coordinazione dalla Procura di Vercelli. Per i militari è stata disposta la misura degli arresti domiciliari. Si sottolinea che il colonnello Fabrizio Nicoletti (58 anni) è al comando delle fiamme gialle di Vercelli dal mese di agosto 2019.
Truffa e peculato, arrestato colonnello guardia di finanza
Il colonnello Fabrizio Nicoletti e il brigadiere Maurizio La Sala sono stati fermati e posti agli arresti domiciliari questa mattina, dagli uomini del nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle di Torino. Ai due vengono contestati i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, peculato militare e abuso d’ufficio. Sempre durante la mattinata di oggi, sono state eseguite diverse perquisizioni negli uffici del comando, atte ad acquisire documentazioni di rilievo per l’indagine.
Secondo quanto dichiarato dall’accusa, sia Nicoletti che La Sala avrebbero indicato nelle scritture di servizio attività mai effettuate, ottenendo dal ministero diversi pagamenti che altrimenti non gli sarebbero spettati. Nello specifico, i magistrati riportano che l’alto ufficiale della guardia di finanza e il suo più stretto collaboratore avrebbero indicato falsamente orari e località di lavoro mentre redigevano le scritture di servizio. Quando indicato dai due sarebbero state delle attività mai eseguite, ma si parla anche di servizi in orari e luoghi che non sarebbero stati realmente resi.
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Dichiarando tali irregolarità e attestando falsamente la propria presenza in servizio, Nicoletti e La Sala avrebbero incassato dei pagamenti in modo indebito. Da quelle scritture di servizio, infatti, il Mef avrebbe erroneamente disposto l’erogazione, a livello contributivo, di somme di denaro che altrimenti non gli sarebbero spettate.
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Secondo quanto emerso gli accertamenti e dalle indagini mosse dalla procura, sarebbe stato inoltre scoperto l’utilizzo dell’autovettura istituzionale per scopri privati del comandante provinciale, oltre che l’indebito affidamento all’autiere La Sala di compiti che non rientravano affatto nelle mansioni di servizio militare. L’indagine, comunque, non ha contato solo i nomi del colonnello e del brigadiere. Oltre ai due vertici, infatti, ad essere stati iscritti nel registro degli indagati sono anche (a vario titolo) altri tre militari, ora destinatari di avvisi di garanzia.