Matteo Salvini a colloquio con Mario Draghi preme per le riaperture delle attività commerciali, prerogativa della Lega e del centrodestra.
Il leader della Lega Matteo Salvini è stato a colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Un confronto durato circa un’ora a Palazzo Chigi caratterizzato soprattutto dalla volontà del leader del Carroccio di ripartire. Salvini è sempre stato schierato sul fronte aperturista. Dopo le varie manifestazioni in molte città italiane da parte dei commercianti, il leghista è sempre più intenzionato a portare Draghi su quella via. Salvini ha proposto al premier un road map che scandisca i tempi e le modalità di riapertura, dopo il 20 aprile. Far ripartire l’economia e riaprire le attività commerciali è un obiettivo comune. Anche il capo del governo spera che tutto ciò possa avvenire il prima possibile ma a patto che vi siano le condizioni epidemiologiche e la riapertura non rischi di far risalire la curva dei contagi.
Continua il pressing di Salvini su Draghi riguardo le riaperture. Una richiesta che viene da tutte le regioni e tutte le attività commerciali. La crisi economica e la frustrazione dei lavoratori restano inascoltati. Nonostante le zone rosse non abbiano aiutato molto alla discesa della curva dei contagi o a non creare assembramenti alle persone, ormai stanche di questi provvedimenti. Ma la zona gialla è ancora lontana, fino a fine aprile vigeranno solo arancione e rosso e di conseguenza la maggior parte delle attività commerciali è costretta ancora a restare chiusa. Non aiuta la situazione epidemiologica nemmeno la campagna vaccinale che prosegue a rilento, fin troppo se si guarda ai numeri del bollettino. Lasciare ristoranti e negozi chiusi non sembra aver contribuito in positivo a scongiurare la terza ondata di Covid, ma sicuramente ha contribuito ad incrementare le difficoltà economiche e la crisi che ormai colpisce tutti gli italiani.
Una gestione che si rivela sempre più fallimentare e poco credibile, lo Stato ha messo in stad-by tutte le attività ma molte non riapriranno più. Ed è su questo che spinge il centrodestra, soprattutto Matteo Salvini che chiede, quantomeno, una pianificazione adeguata per le riaperture. Fondamentale il sostentamento economico e non abbandonare completamente le attività. Il leader leghista parla appunto di aperture intelligenti, “riaperture in sicurezza, dove i dati lo consentono, e nuovi protocolli per rivedere il numero di accessi in teatri e impianti sportivi senza dimenticare palestre, bar, ristoranti e negozi“. Non riaperture azzardate noncuranti del pericolo. Quello che chiede la Lega è ciò che chiedono anche i migliaia di ristoratori e negozianti. Soprattutto teatri e cinema e impianti sportivi che sono chiusi praticamente da un anno subendo dannose perdite senza interruzione.
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Far ripartire la cultura con i teatri e i cinema e i tanti spazi aperti di cui dispone il nostro paese è una priorità, un danno enorme al mondo dell’arte, della cultura e del turismo, ambiti da cui l’Italia trae maggior profitto. Il leader della Lega informa della possibilità di aumentare il pubblico all’arena di Verona come in altri spazi aperti per far ripartire la cultura nei mesi prossimi. “La Lega c’è e presto ribadirò le nostre proposte concrete e ragionevoli al presidente del Consiglio Mario Draghi. La stella polare resta il supremo interesse degli italiani“ aveva rassicurato Salvini.
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Ed oggi è avvenuto l’incontro tra Salvini e Draghi, il premier aveva poco prima accolto Bersani. L’ex segretario del Pd ha difeso la linea rigorista di Speranza chiudendo a riaperture azzardate. L’incontro con Draghi era stato preannunciato e promesso da Salvini da tempo. Dopo Pasqua le sue intenzioni erano quelle di incontrare il capo del governo per un aggiornamento e la proposta di riaprire dalla seconda metà di aprile.
“Riaprire dalla seconda metà di aprile per me non è un diritto ma un dovere“ afferma Salvini considerando quanto stanno soffrendo le attività commerciali. “Non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei regioni italiane in cui si potrebbe riaprire. Conto che si possa fare in aprile.” La battaglia di Salvini continua con Speranza, il ministro della Salute difeso da Bersani altro esponente di Articolo Uno che non vuole sentir parlare di riaperture. Mentre alcuni dem tendono dalla parte del centrodestra sulle riaperture per aiutare a le attività a ripartire.
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