Infrange coprifuoco e polizia lo costringe a fare 300 squat: 28enne muore giorno dopo. Ecco cos’è successo
Un giovane di 28 anni, Darren Manaog Penaredondo, è morto dopo che la polizia lo ha costretto a fare 300 squat per aver infranto il coprifuoco, fissato per le ore 18.
La polizia lo ha fermato mentre stava acquistando delle bottiglie di acqua a Cavite, nelle Filippine, dopo le 18, infrangendo quindi il coprifuoco. È successo il 1 aprile scorso, ma il 5 aprile si è saputo della morte del 28enne.
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La compagna del 28enne, Reichelyn Balce ha raccontato che lui e un gruppo di amici sono stati obbligati a fare 100 squat per punizione, ma hanno dovuto ripetere l’esercizio finché non lo avessero fatto contemporaneamente, giungendo a 300 squat. Quando la mattina dopo il giovane è tornato a casa era esausto, tant’è che la ragazza credeva lo avessero preso a botte: «Non ha voluto rispondere. Non era in grado di stare in piedi e strisciava sul pavimento perché le gambe e le ginocchia gli facevano così male», ha detto Reichelyn.
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Poi il giovane è peggiorato e ha cominciato a manifestare le convulsioni. A quel punto hanno contattato i soccorsi, ma non ce l’ha fatta. Quanto accaduto ha scosso la comunità tant’è che anche il sindaco della città ha scritto sul suo Facebook che avvierà un’indagine. «Vogliamo sapere cosa è successo veramente per il bene della famiglia. Vogliamo far rispettare le regole contro il contagio ma non ha mai fatto parte della nostra politica ferire o torturare chiunque la violi».