Sono sconvolgenti i dettagli dell’indagine, riguardante un manager milanese, che avrebbe effettuato quattro pagamenti ad un sicario per un valore complessivo di quasi 10 mila euro per “cagionare alla sua ex lesioni gravissime”.
Un manager 40enne milanese, arrestato oggi su richiesta della Procura di Roma per stalking e tentate lesioni personali, per aver contattato un “sicario” sul Dark Web, con l’intenzione di causare gravi lesioni alla sua ex. In base a quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare l’uomo avrebbe dovuto saldare il pagamento attraverso Bitcoin. L’indagine è stata svolta dal sostituto procuratore Daniela Cento coordinata dal procuratore Michele Prestipino. L’uomo arrestato è un funzionario dell’Enel.
Lo scioccante piano
L’uomo era in cerca di “un killer italiano” disponibile a “spezzare la schiena” alla sua ex fidanzata in “maniera tale da farla rimanere paralizzata e costretta a muoversi in sedia a rotelle” e “versarle l’acido sul viso”. Il progetto è emerso dai capi di imputazione citati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Daniela Caramico D’Auria. In base a quanto accertato dagli inquirenti l’uomo non aveva accettato l’interruzione della relazione tra i due avvenuta tra il novembre del 2018 e il luglio del 2020.
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L’arrestato aveva “cominciato a contattare insistentemente la donna tramite messaggi e mail invitandola ad incontri per riallacciare la relazione”. Ai no ripetuti della donna, il manager “in concorso con altre persone allo stato ancora non identificate, navigando sul sito “Intenet assassins” presente sul Dark Web, comunicando con un ignoto interlocutore al quale commissionava la ricerca di un killer fornendo per la materiale esecuzione i dati personali della donna come la residenza e il profilo Facebook”.
Le ammissioni del manager e le perquisizioni in casa
Al termine delle perquisizioni svolte il 27 febbraio scorso nella sua abitazione, in Lombardia, “l’indagato, tramite i difensori di fiducia, ha chiesto anche di potere revocare – scrive il gip – le punizioni commissionate sul dark web al fine di salvaguardare l’integrità psico fisica della persona offesa”. Nel corso dell’interrogatorio ha ammesso “di aver posto in essere delle condotte insistenti, pressanti e ossessive nei confronti della vittima e al contempo entrava nella pagina web inviando due messaggi, uno all’intermediario e uno al killer assegnatogli, al fine di revocare l’incarico punitivo, messaggio al quale effettivamente l’intermediario rispondeva, intendendo revocato l’incarico oggetto le lesioni gravissime”.
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Nel corso delle perquisizioni sono state trovati “37 fogli di carta riportanti pensieri manoscritti verso la ex, un libro dal titolo il ‘Cervello delle donne’, ‘Capire la mente femminile attraverso la scienza’ – è scritto nell’ordinanza -. Nella cronologia del web sono state trovate come chiavi di ricerca locuzioni del tipo ‘adrenalina’ e ‘adrenalina suicida’”.