Raccoglie un fiore di montagna per fare il pesto, e lo usa per condire la pasta: Valerio Pinzana muore avvelenato a 62 anni. Troppo gravi le sue condizioni, i medici non sono riusciti a salvargli la vita.
Lutto nella piccola comunità di Travesio, in provincia di Pordenone. A perdere la vita un uomo di 62 anni, Valerio Pinzana. Se n’è andato nella giornata di Pasquetta, dopo essere finito ricoverato presso l’ospedale di Pordenone. A risultargli fatale un piatto di pasta, condita con del pesto composto da erbe spontanee: dopo l’ingestione, infatti, ne è scaturita una gravissima intossicazione, procurata da una pianta velenosa da lui stesso raccolta e utilizzata per condire il piatto.
A nulla è valso il ricovero all’ospedale civile di Pordenone, dove era stato trasferito in gravi condizioni. E ora, familiari, parenti e amici non riescono a darsi pace per la morte di Valerio Pinzana, avvenuta il giorno di Pasquetta a causa di una intossicazione alimentare, scatenata da una pianta velenosa che lui stesso aveva raccolto e utilizzato per condire un piatto di pasta.
Secondo quanto si apprende dalle fonti, l’uomo avrebbe raccolto questo fiore per errore, non sapendo che fosse estremamente velenoso – e per il quale, purtroppo, non esiste antidoto. Una decina di giorni fa si era avventurato per una passeggiata nel bosco, ed è proprio in quell’occasione che aveva raccolto del còlchico autunnale, scambiandolo probabilmente per aglio orsino. Il 62enne, ignaro di quel fatale errore, avrebbe allora usato quelle erbe spontanee per farne un pesto da usare in cucina.
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Dopo averlo ingerito, lo scorso 29 marzo Pinzana si è sentito improvvisamente male. Comparsi i primi sintomi di avvelenamento, questi – spiega TeleFriuli – sarebbero stati scambiati inizialmente per un altro tipo di patologia, dato che la sua compagna si trovava in isolamento domiciliare dopo essere risultata positiva al Covid. Fino a che con il passare del tempo non si è resa necessaria la segnalazione ai soccorsi. L’uomo è stato ricoverato prima l’ospedale di Spilimbergo, dove i medici gli hanno in seguito diagnosticato l’avvelenamento da còlchico. A seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni, però, era è stato trasferito presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pordenone, dove ha infine perso la vita.
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Secondo quanto si apprende da TeleFriuli, Pinzana era un conoscitore di erbe spontanee e un escursionista esperto. Tecnico della Snam Rete Gas, Pinzana lascia soli suo padre, due fratelli, un figlio di 30 e la sua compagna. I funerali si terranno giovedì 8 aprile 2021 alle ore 11 nella chiesa di Travesio.
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