L’ultimo messaggio di Noah Green, l’aggressore che ieri, a Capitol Hill, Washington, ha forzato un posto di blocco con l’auto, ha aggredito degli agenti e ne ha ucciso uno.
L’automobile guidata da Noah Green si è schiantata contro una delle barriere poste a protezione dell’area travolgendo due agenti della Us Capitol Police. Nelle ultime ore sta prendendo forma il profilo dell’aggressore: un giovane di 25 anni, che, secondo quanto riportato dai media americani, era affetto da manie di persecuzione, diceva di avere paura dell’FBI e della CIA. Dalla sua pagina Facebook trapela di come Noah Green fosse un seguace della Nation of Islam, un movimento afroamericano nato nel 1930.
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“Mi dispiace, me ne sto andando vivrò da senzatetto”: è l’ultimo disperato messaggio inviato da Noah Green, alla sorella Brendan che lo ospitava in un appartamento in Virginia. “Grazie per tutto quello che hai fatto per me, ti ho sempre ammirato”, aggiungeva il 25enne in quello che si è rivelato il suo addio, meno di 24 ore prima del folle gesto in cui ha ucciso un agente ed è stato a sua volta ucciso. “La sera prima stava molto male”, ha raccontato la sorella, spiegando però come i problemi di Noah duravano da tempo, almeno dalla fine dell’università nel 2019, con continue allucinazioni, palpitazioni, paranoie, pensieri suicidi.
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