Gesù è morto per noi. Che si fa quando anche Dio resta in silenzio? Restiamo anche noi in silenzio, per ascoltare, nell’incertezza, la sua voce
Il Sabato Santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e la sua morte, nonché la discesa agli inferi, e aspettando la sua risurrezione, nella preghiera e nel digiuno.
Spogliata la sacra mensa, la Chiesa si astiene dal sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L’attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni. (Cfr. Messale pag. 243)
Dalla Lettera agli Ebrei
Eb 4, 14-16
Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 27, 60. 66. 62
Deposero il Signore nella tomba, e rotolata una gran pietra sulla porta del sepolcro, la sigillarono, e misero guardie a custodire il sepolcro.
Gesù è morto per noi. Non ha voluto far valere la sua vita più della nostra, più di quella del più misero di tutti noi. Davanti a quel sepolcro che per un attimo resta chiuso c’è l’incertezza del dopo, e dell’adesso: e adesso che si fa? Che si fa quando tutte le certezze sembrano essere svanite, quando anche Dio resta in silenzio davanti a un affronto troppo grande?
Il commento al Vangelo di ieri
Restiamo anche noi in silenzio: di fronte a ciò che non capiamo, di fronte a qualcosa che ci spezza la voce, nella vita, anche solo per un attimo, dobbiamo restare in silenzio. Un silenzio che è fatto di dubbi, di attese, e chissà, forse anche di speranza. Finché non lo sapremo, il silenzio è cercare quel contatto con un Dio che sembra non volerne più sapere di noi. Dio in realtà è sempre lì con noi. Ci sono momenti però in cui desidera che noi lo cerchiamo e lo facciamo senza dire tante parole, senza frastuono, ma nell’umiltà di chi sa di essere fragile o di essere perso, senza di lui.
Passato un giorno, che a volte nella vita sembra essere un anno, un decennio, tornerà quel grido di risurrezione, tornerà la gioia! Fino a quel momento, restiamo in silenzio perché lì capiremo che Dio non ci ha mai abbandonato e che solo così potremo sentire la sua voce.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…