Due bottiglie incendiaria sono state lanciate all’alba contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia. Non si registrano feriti, ma sono ancora da quantificare i danni. Il centro è stato realizzato con i fondi della raccolta AiutiAMO Brescia avviata nel corso della prima ondata del Covid.
I danni, sono limitati ad un tendone adibito a sala mensa. Una parte della struttura è stata parzialmente bruciata. Due settimane fa a Roma era stato incendiato il portone d’ingresso dell’Istituto superiore di Sanità.
“Brescia non raccoglie la provocazione e continuerà a garantire tamponi e vaccini a chi ne farà richiesta grazie al lavoro di medici, infermieri e volontari che anche stamattina hanno garantito continuità nei servizi erogati nel centro di via Morelli”: anche Enrico Zampedri, coordinatore di AiutiAMObrescia, il Fondo voluto da Fondazione comunità bresciana e Giornale di Brescia che ha realizzato la struttura gestita dall’Azienda sanitaria bresciana, stigmatizza l’attentato incendiario di questa mattina. Per Zampedri, si tratta di “un gesto incomprensibile contro gli oltre 58 mila donatori che in questi mesi hanno consentito ad AiutiAMObrescia di raccogliere quasi 19 milioni di euro interamente destinati al sostegno delle strutture sociosanitarie di città e provincia”, spesi nella lotta contro il covid, dalla dotazione di mascherine, respiratori e terapie intensive del marzo dello scorso anno ad ospedali, volontari, protezione civile e case di riposo al sostegno alla campagna vaccinale di queste ultime settimane.
“Ai donatori diciamo che la struttura era coperta da assicurazione e che dunque non ci saranno spese aggiuntive a carico di AiutiAMObrescia. E anche a nome delle decine di migliaia di donatori esprimiamo piena solidarietà a medici, infermieri e personale sanitario di Asst Spedali Civili e Ats di Brescia colpiti nel cuore della loro attività e li invitiamo a perseverare, come fatto anche stamattina, con il prezioso appoggio logistico di Protezione Civile e alpini. Noi, l’intera provincia, abbiamo bisogno di tutti loro. Non si devono sentire lasciati soli. Non li abbiamo lasciati soli all’inizio della pandemia e non lo faremo neppure ora”.
La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta affidata al magistrato dell’antiterrorismo Carlo Milanesi. Per gli inquirenti il gesto ha una finalità eversiva. Dalle immagini fin qui acquisite si vede un uomo che scappa a piedi all’alba, pochi minuti prima delle sei. Le indagini sono affidate ai carabinieri.
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