Una mamma docente si collega in DAD davanti alla scuola chiusa: insieme a lei c’è anche sua figlia. Continuano le proteste e le iniziative atte a chiedere il ritorno – in sicurezza – tra i banchi di scuola.
Nuova simbolica protesta contro la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Questa volta siamo in quel di Manfredonia (Foggia), dove una docente-mamma si è collegata insieme ai suoi alunni allestendo una piccola aula in strada, proprio davanti ai cancelli chiusi della sua scuola. Insieme a lei un banco, un computer e una sedia sia per lei che per sua figlia – anche lei collegata per una lezione in DAD.
Questo significativo episodio è stato segnalato dal comitato “Priorità alla scuola Puglia“, in protesta sul lungomare di Bari davanti alla sede della Presidenza della Regione. L’appello che viene lanciato alle autorità è molto semplice: si punta alla riapertura definitiva delle scuole.
Nel frattempo, continuano le iniziative promosse dalla “Rete Nazionale Scuola in Presenza”, così come anche dai movimenti spontanei sparsi in tutta Italia. L’appello che si grida a gran voce è quello di un rientro in classe in sicurezza, la riapertura di quelle che per moltissimi studenti non sono delle semplici scuole. “Maggiore è il tempo in cui i bambini e i ragazzi sono privati dalla scuola maggiori sono i rischi che corrono”, aveva non a caso affermato Alessandra Ronzoni, psicologo tecnico scolastico e Consigliere dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte. “Serve riaprire le scuole per scongiurare un ulteriore allargamento delle diseguaglianze e dotare di congrui incentivi il diritto allo studio”, aveva poi sottolineato.
Per moltissimi studenti, ragazze e ragazze, la scuola è un luogo di incontro, di socialità e di convivialità. E spesso anche un modo per staccarsi da un ambiente famigliare che, nei casi più gravi, risulta pesante e opprimente. Un luogo di formazione tout court, che punta non soltanto all’istruzione quanto anche e soprattutto all’educazione.
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Ma se da un lato c’è chi fa pressione per il ritorno sui banchi, dall’altro c’è chi si schiera a favore della didattica a distanza. Un esempio è offerto dal Gruppo Genitori DAD di Manfredonia, che si sta battendo per far sì che la possibilità degli studenti di rimanere a casa (“in sicurezza”) possa essere mantenuta nonostante le promesse riaperture con il nuovo Dpcm – in vigore dal 7 aprile.
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Il movimento di genitori, riporta Stato Quotidiano, si batte per mantenere attiva la possibilità per i loro figli di continuare a seguire le lezioni da casa. “Non imponiamo la nostra scelta di non mandare i nostri figli a scuola, ma vogliamo la possibilità di scegliere” sottolinea non a caso Flavia Corso, amministratrice del gruppo. “Siccome bisogna limitare i contatti, per farlo è necessario usare le alternative. E un’alternativa alla scuola in presenza è la DAD. L’abbiamo testata e funziona. I bambini che vogliono lavorare lavorano benissimo. Chi non vuole lavorare non lo fa né in DAD né in presenza“.
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