Messi da parte i malumori, alla fine Matteo Salvini sposa la linea di Mario Draghi e punta a guardare i numeri del contagio.
Alla fine Matteo Salvini si è arreso a Mario Draghi. In attesa di volare in Ungheria, domani, per l’incontro con il Premier Viktor Orban, il leader della Lega sembra non avere le idee chiare su cosa fare in Italia. Già, perché la sua posizione sembra essere ora più che mai altalenante e l’ex Ministro dell’Interno sembra cambiare idea come vola il vento. Sono lontani i tempi di un Salvini che batte i pugni, di un Salvini deciso, di un Salvini che non si lascia convincere; quella decisione e quell’autonomia che, forse, ha portato la Lega primo partito in Italia in maniera stabile da qualche tempo. I numeri, però, potrebbero calare a fronte di un Matteo Salvini che sembra essere un’altra persona. O comunque un altro politico.
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Le prese di posizione dell’esecutivo dei giorni scorsi aveva messo malumore nella Lega e lo scenario di chiusure, proprio in vista del periodo Pasquale, aveva scatenato la reazione proprio di Salvini che – proprio mentre Mario Draghi era in conferenza – lamentava l’assurdità di richiudere l’Italia. Poi, però, deve aver cambiato idea. In vista del consiglio dei ministri di oggi pomeriggio sulle nuove misure, Matteo Salvini è ritornato sul tema delle aperture, allineandosi alle posizioni del Presidente del Consiglio: “Sulle aperture noi sosteniamo la linea Draghi: quindi se i dati scientifici portano in zona rossa, si chiude. Se ad aprile i dati portano una regione in zona gialla lì si apre. Non ci possono essere i dati scientifici e a senso unico: quando va male scatta, sennò aspetti. È inaccettabile“, ha affermato nel corso di una conferenza stampa sui progetti per il Sud della Lega.
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La spinta di Salvini è comunque verso il giallo. “Conto che il Consiglio dei ministri prenda atto di quello che la scienza dice. A meno che ci sia qualcuno che per ideologia vede solo rosso“, ha proseguito affermando di essere pronto a confrontarsi con Roberto Speranza. Oggi il cdm applicherà dei correttivi circa i viaggi all’estero. Le restrizioni potrebbero proseguire fino al 30 aprile. Su questo, dice Salvini: “Qualcuno si è dimenticato dei viaggi all’estero, stendo un velo di pietà su chi commette errori macroscopici”. Infine, qualche parola sul viaggio di domani: “A Budapest incontrerò due primi ministri per parlare di cose serie e sono contento, non essendo primo ministro, di avere l’onore di essere ricevuto ufficialmente da due primi ministri, con cui parleremo di salute, lavoro, sviluppo, immigrazione e non di beghe politiche che lascio qualche giornalista fantasioso”.