Si nascondeva in un piccolo centro alle porte di Roma, a Colleferro, un 63enne, originario della provincia di Cosenza, conosciuto da tutti come “il re delle truffe”, uno dei primi criminali informatici. Con il computer, infatti, il criminale era in grado di mettere in atto truffe, frodi informatiche e pagamenti falsi. L’uomo, componente di un’organizzazione transnazionale dedita alla falsificazione di strumenti di pagamento e alle frodi informatiche, è stato al centro, nella sua carriera criminale, di varie indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni, della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Recentemente si era sottratto all’esecuzione della pena definitiva di oltre 7 anni di reclusione, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di strumenti di pagamento, truffa, estorsione e altro. Gli agenti della Polizia Postale di Cosenza e della Sezione di pg della Procura cosentina, coordinati dal procuratore Mario Spagnuolo e dal sostituto Maria Luigia D’Andrea, con il supporto dei colleghi della Polizia Postale di Roma, attraverso indagini informatiche e tradizionali, avviate dopo recenti truffe commesse dall’uomo, hanno individuato l’area geografica della provincia di Roma dove si trovava il latitante. Grazie ad accertamenti e appostamenti svolti in collaborazione con il Commissariato di Ps di Colleferro, lo hanno sorpreso nelle prime ore del mattino in possesso di strumenti informatici e documenti di interesse investigativi tra cui diversi telefoni cellulari, carte di pagamento e dispositivi per la connessione internet che sono stati sequestrati. Dalle indagini sono emerse disponibilità finanziarie con l’utilizzo di carte in suo possesso. In una di queste indagini è stato coinvolto anche un altro uomo, tratto in arresto, dopo anni di latitanza, nel luglio 2019 a Fiumicino in un analoga operazione.
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La Polizia di Stato, in un comunicato scrive: “Con questa operazione si ritiene sia stato anche posto un ulteriore freno ad attività criminali attuali e redditizie, che hanno visto negli anni raggirate e danneggiate numerose vittime in varie parti d’Italia. L’aumento dei reati informatici in generale, già registrato negli ultimi anni ed ulteriormente aggravatosi con il sopravvenire della pandemia, ha visto aumentare proporzionalmente anche le truffe realizzate mediante transazioni commerciali online e il correlato utilizzo indebito di carte di pagamento e di altri prodotti finanziari, attraverso varie forme di phishing o di accesso abusivo a sistemi di home banking. La situazione impone a tutti gli utenti del web una maggiore attenzione e consapevolezza nell’uso di tali strumenti ed è per questo che sono state avviate da tempo campagne mediatiche mirate a sensibilizzare il pubblico su alcuni importanti accorgimenti da adottare quando si vogliono effettuare acquisti o vendite in rete”.
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