Adam Kabobo, pena ridotta di 4 anni. Uccise tre persone a picconate

Adam Kabobo

È stata ridotta di quattro anni la pena definitiva di Adam Kabobo, il ghanese che uccise a colpi di piccone tre persone a Milano l’11 maggio 2013. Il 38enne, oggi nel carcere di Opera, non dovrà più scontare 28 anni di reclusione ma 24. Avendone già scontati dieci, ne restano quattordici.  A questi seguiranno altri tre anni in una casa di cura.

Riduzione della pena

Pare sia stata riconosciuta la messa in continuazione delle sentenze che rende gli altri reati satelliti di quello più grave ovvero l’omicidio del più giovane delle tre vittime. Ciò ha comportato una iniziale riduzione della pena da 42 a 28 anni per l’abbreviato.

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Altro elemento che ha contribuito alla riduzione della pena l’attenuante della semi infermità mentale. Le perizie, infatti, stabilirono che Adam Kabobo era un soggetto socialmente pericoloso perché affetto da schizofrenia paranoie. Il giorno della strage, però, con capacità di intendere «non completamente assente» e di volere «sufficientemente conservata».

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Cosa accadde l’11 maggio

Alessandro Carolè, Ermanno Marini e Daniele Carella, sono loro le tre vittime della furia omicida di Adam Kabobo, Il ghanese, che all’epoca aveva 31 anni, uccise a picconate tre persone ferendone altre due. È successo tutto alla prime ore del mattino, intorno alle 5 e, fortunatamente le persone in giro a quell’ora erano poche, altrimenti il bilancio di feriti e morte sarebbe potuto essere diverso. Kabobo è sceso in strada, nel quartiere di Niguarda, ed ha iniziato a colpire chiunque gli si presentasse davanti. Durante l’interrogatorio per la convalida del fermo, il ghanese affermo: «Sono state delle voci a dirmi di prendere quella sbarra e colpire qualcuno».

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