“Vaccinate subito i magistrati o rallentiamo le udienze”. Ma l’Anm sapeva già i piani del governo

Proteste dell’Anm contro il governo per la campagna vaccinale. Minacciata la sospensione dell’attività giudiziaria. Ma fonti di via Arenula rivelano: “I magistrati sapevano dei vaccini e della proroga dell’emergenza. Ne avevano discusso con il ministro Cartabia il 18 marzo”

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Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia – meteoweek.com

Nella polemica tra l’Associazione nazionale magistrati e il governo sulle priorità nella campagna vaccinale irrompe una rivelazione dell’Ansa. La quale, citando fonti di via Arenula, afferma che l’Anm già sapeva che sarebbe stato prorogato lo stato di emergenza per l’attività giudiziaria. Domani, infatti, per decreto il termine sarà portato al 31 luglio.

Così come conosceva la scelta del governo di procedere alle vaccinazioni per classi di età. Temi che erano stati al centro del colloquio con il ministro Marta Cartabia del 18 marzo scorso.

Scontro tra Anm e governo: “I magistrati sapevano”

In quella occasione l’Anm aveva chiesto l’inserimento dei magistrati tra i soggetti da vaccinare con priorità, ma Cartabia aveva ribadito la linea del governo, in nome del principio di uguaglianza e per evitare la competizione tra le categorie. Procedere per classi di età è stata dunque la linea ribadita dal ministro della Giustizia in quell’incontro, linea seguita anche per le vaccinazioni del Capo dello Stato e del presidente del Consiglio.

E a proposito delle categorie più a rischio Cartabia aveva citato in quell’occasione i cassieri dei supermercati. Insomma, la posizione del governo i magistrati la conoscevano già e sembravano averla compresa, racconta chi ha partecipato a quella riunione.

“Vaccinate subito i magistrati o rallentiamo le udienze”

Nel frattempo, però, l’Anm ha invitato “i dirigenti degli uffici giudiziari ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici”. Senza escludere, “nei casi più estremi, anche la sospensione dell’attività giudiziaria non urgente”.

L’invito della Giunta esecutiva centrale dell’Anm viene motivato con la decisione del governo di non prevedere una riduzione dei ritmi dell’attività giudiziaria alla luce della pandemia. Oltre che per non aver incluso più i lavoratori del comparto giustizia tra le priorità per le vaccinazioni.

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La protesta dei magistrati: “Vaccinateci subito o rallentiamo le udienze” – meteoweek.com

Di qui l’invito a rallentare le attività “ove dovessero inspiegabilmente mancare interventi normativi, che l’elevato e prevedibile numero di contagi e di vittime tra gli operatori di giustizia impongono, volti alla limitazione dell’attività giudiziaria sull’intero territorio nazionale”.

Nel documento, il sindacato delle toghe sottolinea che “è notizia di questi giorni che il governo prorogherà le misure più rigide di contenimento del rischio del contagio”. In particolare, “mantenendo la chiusura degli esercizi commerciali sulla quasi totalità del territorio nazionale e la vigenza di forti restrizioni alla libertà di circolazione dei cittadini”.

“Nella Giustizia ritmi uguali a prima della pandemia”

“L’attuale situazione epidemica – rilevano i magistrati – non differisce molto da quella di un anno fa”. Anzi, “è semmai aggravata dal fatto che la diffusione del virus ed il livello di saturazione degli ospedali colpiscono oggi drammaticamente tutto il territorio italiano”.

“Attualmente negli uffici giudiziari di tutta Italia si continua a lavorare con le stesse modalità e con gli stessi ritmi del periodo antecedente la pandemia”. Mentre un anno l’esecutivo aveva disposto “la temporanea sospensione dell’attività giudiziaria”. Ad eccezione di poche tipologie di procedimenti urgenti.

Inoltre, osservano ancora i vertici dell’Anm, il “nuovo piano strategico vaccinale, modificando le linee guida approvate dal Parlamento nel dicembre 2020, non prevede più, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, i lavoratori del comparto giustizia”.

Secondo l’Associazione magistrati, dunque, “il governo considera il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione”. Tanto “da non ritenere doveroso rafforzare le condizioni che ne consentano la prosecuzione senza l’esposizione a pericolo per gli operatori”.

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Fonti di via Arenula rivelano: “Anm sapeva già i piani del governo dal 18 marzo” – meteoweek.com

L’Anm: “Per il governo non siamo una priorità”

Una decisione che, “oltre a destare disagio e sconcerto per la totale sottovalutazione dell’essenziale ed improcrastinabile servizio giustizia, appare in assoluta antitesi con gli obiettivi di riduzione dei tempi dei processi”. Obiettivi “imposti dall’Unione Europea e richiamati dalla ministra Cartabia nelle linee programmatiche esposte recentemente al Parlamento”.

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“Questo perché – conclude l’Anm – l’esclusione del comparto giustizia dalla programmazione vaccinale, specie in un momento di grave recrudescenza dell’emergenza pandemica, imporrà fin da subito il sensibile rallentamento di tutte le attività giudiziarie”. Portando così a un “inevitabile allungamento dei tempi di definizione dei processi”. Specie per tutte quelle attività che devono essere necessariamente svolte in presenza.

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