Scontro sulle riaperture tra Governo e Regioni. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, segue la posizione di Matteo Salvini, insistendo sul ritorno al giallo.
Aprire, chiudere. Riaprire, richiudere. Nonostante passi del tempo, la musica non cambia e, purtroppo, potrebbe rimanere così ancora a lungo. Lo scontro nel Governo aumenta sulle riaperture e i malcontenti si fanno sempre più evidenti. Nonostante gli ultimi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità abbiano riferito un indice di contagio che scende a 1.08, con un’incidenza in calo, l’Italia resterà chiusa dal momento che le differenze, tra zona rossa e zona arancio, sono poche. Al termine della cabina di regia del Premier Mario Draghi con i Ministri sul prossimo decreto, il Presidente del Consiglio ha annunciato in Conferenza lo scorso venerdì le misure che saranno in vigore con il prossimo Dpcm. Restano in vigore le attuali restrizioni, ma niente più zona gialla.
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Fino al 30 aprile saranno confermate le misure ad oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. Le misure decise dovrebbero durare fino a fine mese. Ciò significa che l’Italia resterà chiusa per un altro mese e che, alla fine, a Palazzo Chigi ha prevalso la linea rigorista dal momento che le differenze, in termini di riapertura, tra arancio e rosso sono pochissime. L’apertura di bar e ristoranti fino alle 18, prevista appunto nella fascia gialla, non è stata presa in considerazione neanche con un orario ridotto. Una novità riguarda le scuole. Dopo Pasqua, si ritorna in classe fino alla prima media anche in zona rossa.
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Una linea, quella seguita da Mario Draghi, che ha messo malumori nella maggioranza. “Impensabile tenere l’Italia chiusa per tutto aprile”, ha infatti dichiarato Matteo Salvini poco dopo la notizia del contenuto del Dpcm. Poi, ha corretto il tiro: “Giusto riaprire dopo Pasqua se in sicurezza”. Pronta la risposta di Mario Draghi: “Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai contagi”, ha detto il Presidente del Consiglio. L’idea di chiudere non ha convinto neanche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia. “Non va bene. Noi proponiamo di tornare ai 4 colori nel rispetto dei parametri che ogni territorio presenterà. Se tra qualche settimana ci saranno le condizioni per il giallo, non vedo perché non farlo”, ha riferito in un’intervista a Repubblica.
Il Governatore ha poi riferito di aver pronte delle proposte da lanciare al Premier Mario Draghi. “Oltre al ripristino dei 4 colori e alla cancellazione del parametro dell’incidenza, insisterò affinché si metta mano a uno studio serio sui rischi reali che l’apertura delle varie attività economiche comporta. Non si può pensare di chiudere tutto a prescindere e pretendere che il Paese sopravviva comunque. È passato un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria ed è ora che qualcuno spieghi quanto l’apertura di un teatro, piuttosto che di una piscina o di un ristorante, aumenti la diffusione del virus”. Quanto alle scuole, si è detto d’accordo con il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa.
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