Sarà una Pasqua di divieti e restrizioni, esattamente come a Natale. Alle norme nazionali si sovrappongono quelle locali, mentre prevale il timore per una crescita dei contagi.
C’è troppa paura che i contagi crescano. C’è troppo timore che l’Italia non sia pronta per riaprire. Nonostante la campagna vaccinale sembri procedere meglio in questi giorni rispetto ai mesi precedenti, e i numeri e le percentuali si alzano, quelli relativi ai contagi non si abbassano e, se lo fanno, il margine di miglioramento è leggero. Per questo, l’Italia si prepara a vivere una Pasqua come Natale. A prescindere dal colore delle regioni, infatti, nei giorni del 3, del 4, e del 5 aprile tutta Italia sarà considerata “zona rossa”. Resta quindi il divieto di uscire di casa anche all’interno delle città, salvo per i motivi indicati nel Decreto.
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Il timore è che, in concomitanza con le festività, possano riproporsi le occasioni di contagio. Per questo, si corre ai ripari. Ma alle misure restrittive già in atto a livello nazionale si aggiungono e sovrappongono quelle locali. Con un’ordinanza, il sindaco Leoluca Orlando ha disposto una serie di restrizioni valide da sabato 3 a lunedì 5 aprile, che vanno ad aggiungersi a quelle già previste dalla normativa nazionale. Tra le misure ora in vigore, il divieto di accesso pedonale in tre aree della città tradizionalmente affollate nei giorni della Pasqua. Un provvedimento ritenuto necessario per evitare ogni forma di assembramento. Inoltre, a causa della circolazione delle varianti, si teme una nuova ondata del virus che potrebbe mettere sotto pressione gli ospedali siciliani.
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Un’ordinanza arriva anche dalle Marche. Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha optato per il divieto ai cittadini non residenti e non domiciliati nelle Marche di raggiungere le proprie abitazioni, diverse da quella principale. Niente seconde case, dunque, a partire da oggi lunedì 29 marzo e fino alle 24.00 di lunedì 5 aprile. Lo spostamento resta consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazione di necessità o motivi di salute, sempre mediante l’uso dell’autocertificazione.
Oggi il vertice
Intanto oggi 29 marzo è atteso il confronto fra Stato e Regioni. Argomento centrale: vaccini. Il generale Francesco Paolo Figliuolo comunicherà quante dosi arriveranno da aprile a giugno e una novità dovrebbe riguardare le fiale Jansssen, il monodose prodotto dall’americana Johnson&Johnson. La prima consegna J&J dovrebbe arrivare a metà aprile.