Wanda Ferro, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, commenta la fase politica, l’attività del governo Draghi e ribadisce la scelta del suo partito di restare all’opposizione.
Una critica quasi totale nei confronti del governo, che sta tradendo premesse ed aspettative: Wanda Ferro, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, nel corso dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni ribadisce la posizione scelta dal suo partito in questa fase politica rivendicando coerenza e rispetto dell’elettorato.
Onorevole Ferro, siete l’unico partito che è rimasto all’opposizione: partiamo da qui, da questa situazione che vede solo voi fuori dalla maggioranza che sostiene il governo Draghi.
«E’ una scelta che abbiamo già fatto, quella di restare all’opposizione. Lo abbiamo fatto con il Conte I e con il Conte II. Abbiamo riconfermato la nostra scelta sulla base di una valutazione politica, naturalmente».
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Di che tipo?
«Mai con il PD, mai con il Movimento 5 Stelle: lo abbiamo sempre detto, e lo abbiamo fatto. Siamo distanti da queste forze politiche praticamente su tutti i temi in discussione: il lavoro, la gestione della pandemia, la campagna vaccinale, l’immigrazione, la famiglia. Questo governo Draghi, che avrebbe dovuto essere “il governo dei migliori” si sta rivelando una appendice di quello precedente, una specie di Conte ter. A partire dai ministri: Di Maio, Speranza e Lamorgese sono rimasti dove erano, con deleghe molto importanti».
Ci pare di capire che la sua valutazione dell’attuale esecutivo sia molto negativa.
«E’ negativo tutto ciò che porta una forza politica a tradire i suoi elettori. La politica ha la necessità di acquisire credibilità, e la credibilità arriva anche dal rispetto degli impegni che si sottoscrivono con gli elettori. Nessuno potrà accusare Fratelli d’Italia di aver svenduto valori e battaglie per qualche poltrona».
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Rispetto in particolare alla gestione della pandemia ed al sostegno al lavoro come valuta l’attività del governo Draghi?
«Abbiamo apprezzato la scelta di sostituire il commissario Arcuri, che come il governo Conte si è reso protagonista di una gestione deficitaria e confusa della pandemia nel corso delle varie ondate. Noi chiediamo discontinuità rispetto il precedente governo, vogliamo che il parlamento torni ad avere voce in capitolo, che possa incidere con iniziative e proposte. E poi basta chiusure, basta rinvii, basta restrizioni. E avanti con i ristori, che sono una goccia dell’oceano. Al posto di ristori si dovrebbe parlare di risarcimenti: se non vengono erogati in tempi rapidi, assisteremo alla morte di centinaia di migliaia di aziende, che sono uno dei pilastri della nostra nazione».