Campagna vaccinale e certificati fasulli: scoperti almeno 30 falsi “soggetti vulnerabili”. Nel mirino i medici, che hanno permesso ai pazienti di evitare le dosi di AstraZeneca illecitamente.
Spuntano i “furbetti del vaccino“: dopo il clima di terrore alimentato ulteriormente dalla temporanea sospensione del vaccino AstraZeneca, sono diversi i cittadini che, pur non volendo rifiutare la somministrazione, hanno cercato di scampare al farmaco anglo-svedese per ricevere piuttosto Pfizer o Moderna. Secondo quanto si apprende, sono diversi i certificati falsi presentati al centro dell’Asl, con cui venivano illecitamente attestate “fragilità gravi” e soggetti, dunque, “estremamente vulnerabili“. Scattati i controlli nella Regione Lazio, con 15 già accertati soltanto nel centro vaccinale La Nuvola.
Almeno 30 i “furbetti” del vaccino nel Lazio
Secondo quanto si apprende, sono almeno 30 i casi accertati nella Regione Lazio di certificazioni false presentate alla Asl per evitare la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Dai controlli già avviati dall’Azienda sanitaria Roma 2, inoltre, emerge che di questi almeno 15 sono stati confermati presso La Nuvola, centro congressi diventato uno dei principali hub di somministrazione. Le autorità stanno ora lavorando per valutare gli attestati timbrati e firmati dai dottori, dato che questi avrebbero scritto sul certificato dei “furbetti” di essere dei soggetti “estremamente vulnerabili”, tanto da dover ricevere un siero diverso privo di contrindicazioni per le loro presunte, e inventate, patologie.
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Come spiegato da Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, questi episodi sarebbero da imputare alla situazione di “terrorismo mediatico” sviluppatosi attorno alla sicurezza delle dosi di AstraZeneca – e questo, nonostante le agenzie di controllo europea e italiana abbiano smentito la pericolosità e confermato piuttosto l’efficacia del farmaco.
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“Trattare con le persone non è sempre facile, molti pazienti sono ancora spaventati, senza motivo. C’è chi si presenta negli studi. Magari hanno anche patologie, ma lievi, non tali da giustificare il cambio di farmaco. Non basta essere malati: se ti presenti all’hub della Asl ingessato per una frattura, non è che puoi definirti ‘fragile'”, spiega però Magi. E sottolinea, tra l’altro, che non può sussistere la possibilità di scelta del tipo di vaccino. “In questa fase dobbiamo vaccinare il prima possibile tutti, con le dosi che ci sono. È l’unico modo per ridurre la circolazione del virus”, ha infatti ribadito il presidente dell’Ordine dei medici di Roma.