Lucia Azzolina accusa Rossano Sasso, che avrebbe chiamato come collaboratore Pasquale Vespa, accusato di “diffamazione reiterata e minacce” nei suoi confronti. Il processo inizierà il 9 aprile.
Qualcuno avrebbe fatto lo sgambetto a Lucia Azzolina e questo qualcuno sarebbe il sottosegretario all’Istruzione leghista Rossano Sasso, che avrebbe chiamato come collaboratore Pasquale Vespa. Proprio quel Vespa, professore campano, leader dell’Associazione nazionale docenti per i diritti del lavoratori e che l’ex Ministro dell’Istruzione ha accusato di “diffamazione reiterata e minacce” . A mettere il punto sull’acccaduto è stata proprio Lucia Azzolina con un post su Facebook: “Pasquale Vespa ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita ad insultarmi pubblicamente, fomentare aggressioni verbali e allusioni sessuali. Minacciarmi di morte“, ha scritto Azzolina.
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Il processo inizierà il 9 aprile, a Napoli. Azzolina ha raccolto nel tempo tutti gli insulti sessisti ricevuti da Vespa. La prima denuncia è stata presentata l’11 dicembre del 2018 e da allora si sarebbero susseguiti “epiteti e sottintesi fortemente sessisti e grandemente offensivi”, tra cui l’hashtag #BoccaRouge in riferimento al rossetto rosso portato da Azzolina e affermazioni oscene di Vespa. Ci sarebbe anche un video che sottintende minaccia. Tutte prove che sono state raccolte da Lucia Azzolina a riprova delle sue accuse e che il suo legale, Giulio Cristofori, ha ben presente. “Affermazioni irripetibili di Vespa e dei suoi follower, sul tema come-chiudere-la-bocca-ad-Azzolina. C’è anche un video in stile horror, con streghe e mostri dalle mani insanguinate, l’immagine della ex ministra e la scritta «da disoccupati saremo il vostro peggiore incubo”, sostiene il legale.
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“Cosa ne pensa Patrizio Bianchi?”
“Una persona del genere doveva essere buttata fuori dalla scuola, invece lui è stato premiato. È gravissimo, non si può tacere di fronte a una storia così. Noi a scuola insegniamo che i cyberbulli si combattono, non si premiano”, racconta Lucia Azzolina a Repubblica. “Mi chiedo se il Ministro Patrizio Bianchi sia a conoscenza del fatto che Vespa venga assunto nel suo Gabinetto. E cosa ne pensi”, prosegue Azzolina, rammaricata per l’accaduto e per le offese ricevute negli anni.
“Mi ha scatenato contro la guerra dei precari con tutto l’odio possibile immaginabile, per preparare la sanatoria dei concorsi, per lui e per i suoi amici. È un precario che vuole l’assunzione senza concorso, non ha voluto partecipare nemmeno a quello straordinario”, dice Azzolina. Dal canto suo, Vespa rivendica il diritto di satira, come scrisse l’1 giugno del 2020 in una lettera al sito Dagospia.
La replica di Sasso
“Se qualcuno pensa di intimidire o rallentare l’azione di Governo, volta alla giusta ripartenza della scuola e all’eliminazione del precariato, si sbaglia di grosso”, replica il sottosegretario Sasso via Facebook. “L’onorevole Azzolina non è nuova ad attacchi nei confronti di insegnanti e dirigenti scolastici che hanno manifestato dissenso nei confronti delle sue politiche”, scrive sui social ricordando il caso di Alfonso D’Ambrosio, preside di Vo’ che proprio nelle scorse ore ha visto archiviato il procedimento disciplinare che gli era stato intentato in modo “assolutamente strumentale”.
Poi, difende la sua scelta di Pasquale Vespa, sindacalista e leader nazionale del movimento dei docenti precari che “ha sempre rappresentato una spina nel fianco per l’onorevole Azzolina e per le politiche ostili nei confronti del mondo del precariato”. Proprio Vespa rappresenterebbe un simbolo dei diritti dei lavoratori più deboli, “che ha condotto battaglie evidentemente dure e scomode, che adesso si vorrebbe fare passare come uno stalker e come un molestatore. Il lavoro della magistratura, siamo certi, riporterà fatti e dinamiche nella giusta prospettiva“, conclude.