Parole al vetriolo sul profilo Instagram della figlia del fondatore del brand. I bersagli? Ridley Scott e Al Pacino.
House of Gucci, il set si sposta a Roma
Le riprese del film House of Gucci, dopo l’intervallo milanese e sul Lago di Como, sono tornate nella capitale. Il film, che racconta la vicenda dell’omicidio di Maurizio Gucci orchestrato dalla ex moglie Patrizia Reggiani, è ispirato dal romanzo di Sarah Gay Forden The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed (Casa Gucci: una sensazionale storia di delitti, pazzia, glamour e avidità).
Un cast stellare con Lady Gaga, Jeremy Irons, Al Pacino
Ridley Scott, già regista di Blade Runner, dirige un cast stellare composto da Lady Gaga nei panni elegantissimi di Patrizia Reggiani, Adam Driver in quelli della vittima Maurizio Gucci, Jared Leto nei panni di Paolo Gucci, Jeremy Irons in quelli di Rodolfo Gucci e Al Pacino nel ruolo di Aldo Gucci, personaggio cruciale nella storia del brand e della famiglia. Fu lui, infatti, che dalla boutique di Firenze rese il marchio Gucci famoso nel mondo.
La nuova polemica contro il film
Un attore cult per un personaggio importantissimo non solo nella storia della famiglia ma anche della storia del costume e del made in Italy e si potrebbe supporre che gli eredi siano in qualche modo soddisfatti e gratificati dalla scelta del regista Ridley Scott. Ma non è così. Il post Instagram di Patricia Gucci, figlia di Aldo, lo testimonia e veicola tutto il suo livore nei confronti della produzione, del regista, del grande attore italoamericano.
Il post di Patricia Gucci contro Al Pacino e House of Gucci
“Dopo aver visto le prime immagini di House of Gucci, non posso rimanere in silenzio. Mio padre, Aldo Gucci, è dipinto come un delinquente di basso livello e sovrappeso, mentre in realtà era alto, magro, con gli occhi azzurri… la personificazione dell’eleganza, applaudito da reali, capi di stato e leggende di Hollywood. Nel film, è interpretato da Al Pacino, conosciuto per i ruoli da mafioso come ne Il Padrino e di trafficante di droga e gangster in Scarface, a causa dei quali generazioni di italiani e latinoamericani sono stati vilipesi.” scrive Patricia Gucci sul suo profilo Instagram.
“Maurizio Gucci doveva tutto a mio padre”
“La sceneggiatura si basa su un libro il cui autore non ha mai incontrato mio padre e si concentra su Patrizia Reggiani, omicida già dietro le sbarre, e di mio cugino Maurizio Gucci, che mi padre aveva preso sotto la sua ala e che finì per approfittarsi di lui prima di gettare alle ortiche gli affari di famiglia. Vederli così glorificati dalle star di Hollywood e da un regista acclamato come Ridley Scott mi lascia incredula. Maurizio Gucci doveva tutto a mio padre… che certo non era senza difetti: il suo brutto carattere era leggendario così come il pugno di ferro con cui gestiva l’azienda. Ma questi difetti vengono bilanciati dal grande amore per la sua famiglia.”
“Nulla sarebbe stato possibile senza Aldo Gucci”
“Il ricordo di mio padre è troppo importante per essere bistrattato… non è più qui per difendersi da questa chiara mistificazione. Per mantenere la sua eredità, ho pubblicato nel 2016 un libro di memorie rifiutando molte offerte per trarne un film, temendo che la storia e i personaggi venissero distorti per scopi commerciali. Il 2021 segna il centenario del marchio Gucci. Nulla sarebbe stato possibile senza Aldo Gucci,” termina Patricia, finita qualche mese fa nell’occhio del ciclone per i supposti abusi sessuali che la figlia Alexandra aveva subito dal patrigno.
Patrizia Reggiani contro Lady Gaga
Del resto, questa non è neppure la prima polemica che coinvolge il film di Ridley Scott: solo poche settimane fa la stessa Patrizia Reggiani si disse contrariata dal fatto che Lady Gaga interpretasse la sua parte senza averla mai incontrata, come l’ex moglie del manager auspicava.