Un selfie per il figlio con una catena d’oro al collo: ma dopo la morte l’oggetto sparisce

Matteo Dolfini non ha ritrovato tra gli effetti personali del padre, morto di Covid all’ospedale di Vigevano, una catena d’oro che l’uomo indossava prima di morire.
Davanti alla morte, alla sofferenza e alla disperazione non dovrebbero esserci motivazioni più forti. Eppure, certe volte non si guarda in faccia neanche alle tragedie. La pandemia, la disperazione, la crisi economica hanno aumentato la criminalità spingendo molti a compiere gesti estremi, furti e rapine. Qualcosa di simile è avvenuto all’ospedale di Vigevano. Matteo Dolfini, 46 anni, ha perso suo padre il 17 marzo a causa del Coronavirus. Ma, quando gli hanno restituito i suoi effetti personali, l’uomo si è accorto che qualcosa mancava.
Leggi anche: Bollettino Coronavirus 24 marzo: 21.267 nuovi positivi e 460 morti
Cellulare, caricabatterie e occhiali. Nessuna traccia della catena d’oro che suo padre indossava al collo. Poco prima di morire, il 17 marzo e dopo un lungo ricovero, l’uomo – 73 anni – aveva inviato l’ultimo selfie al figlio, in cui si vedeva chiaramente la catena d’oro al collo. Ma di quella catena nessuno sa nulla e, tra gli effetti personali, non è stata ritrovata.
Leggi anche: Anna muore di Covid a 29 anni, città in lutto: le parole del sindaco
“Io non posso dire che quella collana sia stata rubata perché non ne ho le prove. Però posso dire che quello che è accaduto ha i contorni di un lurido atto di sciacallaggio”, ha denunciato il figlio della vittima. Tuttavia, davanti alle proteste, gli sarebbe stato risposto che il padre defunto non aveva addosso alcuna catena e che, forse, si era persa tra le lenzuola. L’Asst di Pavia, da cui dipende l’ospedale di Vigevano, ha avviato degli accertamenti per verificare l’accaduto. Intanto, Matteo Dolfini ha sporto denuncia ai Carabinieri. Un gesto derivante non dal valore economico della catena d’oro, quanto dal valore affettivo di quelli che, ormai, sono gli ultimi ricordi del suo papà.