Letta e Conte aprono i cantieri dell’alleanza, ma resta l’ostacolo della Raggi a Roma

Ieri si sono incontrati il segretario del Pd Enrico Letta e l’ex premier Giuseppe Conte, in qualità di capo politico del Movimento 5 Stelle. Entrambi sono per un’alleanza tra i due partiti per le prossime amministrative, ma resta lo scoglio di Roma.

Letta e Conte

Giuseppe Conte parla del “nuovo” Movimento, con cui il Pd avrà un dialogo privilegiato.Si apre un cantiere, ci sarà un dialogo costante. Si deve trovare la giusta sinergia perchè chi va da solo è meno efficace” spiega chiaramente l’ex premier. Anche da parte di Letta l’incontro è stato positivo e proficuo che commenta con un Tweet “Un primo faccia a faccia molto positivo. Tra due ex che si sono buttati in una nuova avventura“.

Il primo passo molto importante, sia per entrambi i partiti sia per l’alleanza del centrosinistra sono le elezioni delle grandi città in cui a breve si andrà a votare. Le elezioni vedranno protagoniste città importanti come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. La volontà è quella di presentarsi uniti, cosa che appare infattibile a Roma per l’ostacolo Raggi. I due nuovi capi politici sono consapevoli che unendo le forze hanno più possibilità di contrastare il centrodestra. Lo ha sottolineato Conte “Chi va da solo è meno efficace. Già a partire dalle elezioni amministrative prossime c’è sicuramente la volontà di confrontarci per trovare soluzioni che siano ancora più efficaci”.

Il problema di Roma resta. La sindaca Virginia Raggi ha deluso la maggior parte dei partiti, e anche degli elettori ma il Movimento 5 Stelle, in primis Beppe Grillo ha deciso di ricandidarla. In Campidoglio FdI e Pd, intanto, vogliono una mozione di sfiducia contro la sindaca. Una coalizione impossibile, dunque, nella città eterna tra i due partiti. Zingaretti, ex segretario del Pd, ha confermato la sua idea che “Virginia Raggi è una minaccia per Roma”. Parole che non fanno ben presuppore ad un compromesso tra Pd e Movimento 5 Stelle, tra i partiti nella città capitolina si è scatenata già la guerra.

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Ma questo scoglio va superato se si vuole proseguire con un’alleanza alle prossime elezioni politiche, e non va di certo ignorato. Per Letta questo passaggio è “un test molto importante per la costruzione di un rapporto per le prossime elezioni politiche in chiave di coalizione“. Si è aperto un cantiere ma Conte e Letta restano divisi dalla Raggi. Nonostante i sondaggi vadano stranamente in favore della sindaca, Letta non vuole cedere. Accettare la candidatura della Raggi a Roma significherebbe troppe cose per il Pd, in primis rinunciare a riallacciare i rapporti con Calenda e con lui tutta la parte riformista dei dem e mettersi contro tutta la quota del Pd contrario alla Raggi, tra cui l’ex segretario Zingaretti.

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I due leader sia Letta che Conte sono convinti di portare avanti un’alleanza solida e non a macchia di leopardo. “Alle amministrative non possiamo permetterci il lusso di non presentarci uniti ovunque“. L’unico che potrebbe salvare il nodo di Roma sarebbe la discesa in campo di Nicola Zingaretti. Il problema sarebbe far fare un passo indietro alla sindaca Raggi e scontrarsi con il Movimento. Una soluzione deve essere trovata se i due partiti non vogliono lasciare Roma fuori dai loro piani.

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