Caterina Balivo racconta tutta la verità sull’addio a Vieni da me e rivela i motivi che l’hanno costretta a chiudere il programma con un mese di anticipo.
Nel maggio del 2020 Caterina Balivo è tornata al timone di Vieni da me dopo lo stop forzato a causa del Covid-19. Il primo periodo di lockdown, infatti, la Rai ha deciso di interrompere tutti i programmi in diretta salvo poi rivedere le trasmissioni nel momento in cui la morsa del virus si è attenuata. La Balivo, quindi, è tornata a fare compagnia al pubblico da casa con un format che ha regalato alla tv di Stato sempre ottimi ascolti, ma è stata costretta a chiudere con un mese di anticipo a causa di problemi resi noti nell’intervista per il settimanale F.
Come raccontato dalla conduttrice, infatti, i motivi che l’hanno spinta a lasciare Vieni da me e salutare il suo pubblico con molte settimane di anticipo, sono legati alla sfera familiare e alla gestione dei tre figli. Già in precedenza, infatti, Caterina Balivo ha rivelato di aver vissuto il periodo della pandemia con grande apprensione e lontana dal marito, Guido Maria Brera, che per motivi di salute ha ridotto al minimo ogni contatto. Nel momento in cui la conduttrice è rientrata a Vien da me, lui ha scelto di lasciare la casa.
Caterina Balivo: “Ecco perché ho chiuso Vieni da me”
“L’anno scorso ho dovuto interrompere con un mese di anticipo il mio programma, Vieni da me – ha spiegato al settimanale F – . A maggio eravamo tornati in onda ma mio marito se n’è andato di casa: non poteva rischiare, per motivi suoi personali di salute, di essere esposto al contagio”.
Caterina Balivo, quindi, si è trovata da sola a gestire tre figli: Guido Alberto di 8 anni, Cora, 3 anni, e Costanza, 16 anni, nata da un matrimonio precedente di Brera.
“Tre figli senza scuola, la diretta ogni giorno: non ce la facevo”, ha ammesso la conduttrice che ha sottolineato come, anche durante la pandemia, siano state le donne le più sfavorite.
“Che siano le donne a pagare il prezzo più alto è un dato di fatto – ha aggiunto lei – . Basterebbero gli asili nido: se le grandi aziende non li creano al loro interno, se non permettono di far entrare i figli per l’allattamento – io stessa non ho mai potuto portare Cora in Rai –, come fa una donna a conciliare lavoro e maternità?”.
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Caterina Balivo e l’accusa al marito Guido Maria Brera
Caterina Balivo ha messo in luce i difetti di un sistema ancora molto maschilista in cui sono le donne a pagare il prezzo più caro.
E, nonostante i rapporti con il marito siano ottimi e la loro relazione proceda a gonfie vele, la conduttrice non ha avuto problemi nell’ammettere che anche il suo compagno è “moderno ma maschilista”.
“Finché la donna si vergogna di dire in ufficio ‘Ho il colloquio con la maestra”, finché l’uomo viene deriso perché va alla recita della figlia, culturalmente le cose non cambieranno mai – ha commentato – . Se voglio che Guido venga alla recita, devo dirglielo mesi prima. E sa come mi risponde? ‘Se non ho una cosa importante vengo’. Se non hai una cosa importante? Perché noi ci ammazziamo per esserci e loro no? Non lo accetto”.
“Mi chieda se mio marito è maschilista: la risposta è no. Ma mi chieda se si scoccia quando il sabato sto tre ore al telefono per lavoro, mentre lui se ha impegni nel fine settimana esce e neppure avvisa: la risposta è sì”, ha aggiunto Caterina a Balivo.
“Mi chieda se va ai colloqui con i maestri: la risposta è mai – ha concluso, facendo un’importante riflessione su questa disparità – . La verità è che anche i migliori sono uomini moderni ma maschilisti. Il prossimo step è avere uomini moderni e basta: io insegno a mio figlio che il padre dovrebbe occuparsi di lui esattamente come la madre”.