Pensioni, si attende l’annuncio di Draghi: verso la Quota 92?

Sul tavolo del governo sono in discussione le prossime misure da attuare post Quota 100: dalla Legge Fornero, all’Opzione Donna allargata alla fascia maschile, alla Quota 92.

Quota 92 - meteoweek
pensioni, verso la Quota 92? – meteoweek.com

L’esecutivo è al lavoro sul dossier pensioni, mentre si cerca di definire quello che verrà disposto dopo il 31 dicembre 2021. Una data questa, oltre la quale non potrà più proseguire la Quota 100. L’ipotesi – almeno quella tra le più accreditate al momento – è che possa venire sostituita con la Quota 92. Una proposta, questa, che sta già facendo piuttosto discutere in queste ultime settimane, e che è stata lanciata da Graziano Delrio.

Quota 92 e altri scenari

Poche sono le speranze che la Quota 100 possa continuare. A parlarne è stato anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che durante l’ultima intervista rilasciata a Radio 24 ha sottolineato come “le risorse siano limitate”, come si stia “lavorando sull’extra deficit”. Tuttavia, ha spiegato il ministro, “dobbiamo concentrarci su due obiettivi fondamentali, che sono la riforma degli ammortizzatori sociali e un piano d’accordo con le regioni per il lavoro, poi rifletteremo e ci confronteremo sul resto. Non troppo in là ma sicuramente non subito”.

In tale prospettiva, allora, gli scenari possibili potrebbero essere due: o l’applicazione della Legge Fornero, o l’introduzione della Quota 92, proposta appunto da Delrio. Una misura – ha spiegato il capogruppo del Pd – “che aiuti donne e lavoratori impegnati in lavori usuranti. Diamo maggiori garanzie ai giovani. Anche così si esce dalla crisi”.

La proposta di Delrio permetterebbe in effetti ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni, a patto di avere alle spalle 30 anni di contributi – e lavorerebbe in maniera simile, in questo senso alla Quota 100, che richiede invece di aver compiuto 62 anni e aver maturato 38 anni di contributi.

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Sul tavolo delle discussioni, comunque, la quota 92 ha già portato a galla delle  penalizzazioni. Tra queste – ma si tratta ancora di ipotesi – la possibilità di un taglio di percentuale della pensione per ogni anno di anticipo, pari al 3%. Ma ci sarebbe anche ci ha proposto un ricalcolo contributivo della pensione, così come anche l’applicazione della misura per soltanto alcune categorie di lavoratori. Si punterebbe, naturalmente, ad aiutare le fasce più deboli e le lavoratrici.

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Alla prospettiva, invece, riguarderebbe una sorta di versione allargata dell’Opzione Donna. Tale misura, che riguarderebbe dunque anche gli uomini, permetterebbe ai cittadini di andare in pensione a 63 o 64 anni, con trattamento previdenziale totalmente contributivo. Si verrebbero ad attuare, così, due finestre per l’uscita: si parlerebbe di 41 anni e 10 mesi per le donne, mentre di 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

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