L’Unione Europea continua a bocciare il vaccino russo Sputnik V. Putin attacca l’Ue “Pensa solo agli interessi delle aziende e non alle persone.”
L’Ue continua ad avere difficoltà con la campagna vaccinale e ad andare molto a rilento, rispetto agli Stati Uniti, Gran Bretagna ed Israele. Dopo lo stop ad AstraZeneca la situazione è crollata, ma l’Europa continua a rifiutare il vaccino russo. Il commissario europeo per i vaccini, Thierry Breton, ha sottolineato la necessità di dare la “Priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo. Non abbiamo assolutamente bisogno dello Sputnik V“. Una presa di posizione troppo intransigente per i tempi che stiamo vivendo e molti non apprezzano questo pugno di ferro con la Russia che sta mettendo in scena l’Europa. Il commissario resta convinto che l’Europa può raggiungere l’immunità di gregge entro il 14 luglio, data scelta non a caso ma coincidente con la festa nazionale francese.
“Sappiamo che per sconfiggere questa pandemia, c’è solo una soluzione: essere vaccinati. I vaccini stanno arrivando, ci saranno” rassicura Breton ma la maggior parte dei paesi europei è ancora in ritardo sulla tabella di marcia e l’obiettivo proposto sembra alquanto utopico se non si mette in atto un cambio di rotta. Questo potrebbe essere aiutato dall’arrivo di un altro vaccino a sussidio di quelli già presenti, come quello russo, ma l’Europa lo boccia.
L’Ue rassicura l’accelerazione sui vaccini, ma Merkel e Draghi guardano oltre
Breton afferma che ci sarà un’accelerazione sulle consegne dei vaccini poichè sono 55 le fabbriche che stanno producendo vaccini in Europa. Ad aprile dovrebbero essere consegnate 100 milioni di dosi e 120 milioni a maggio. Secondo il commissario francese quindi non ci sarebbe alcun bisogno del siero russo. Sono di tutt’altro parere la cancelliera Merkel e il premier italiano Mario Draghi. Entrambi hanno aperto alla possibilità di un utilizzo del vaccino russo, con o senza l’Europa. Infatti, lo Spallanzani di Roma a breve stipulerà un accordo per una sperimentazione scientifica del vaccino Sputnik.
Anche l‘Ema inizierà le sue indagini di ispezione in Russia per valutare la produzione del vaccino e per approvare il suo eventuale utilizzo in Europa. Ma questo non avverrà prima di maggio con il disappunto di molti politici, soprattutto da parte della destra europea che incita di iniziare ad utilizzare il vaccino russo senza attendere l’Ema. Sia l’Italia che la Germania, però, al momento sono caute in attesa dell’Ema e nella speranza che l’Ue decida di fare un acquisto unico, ma la Merkel fa sapere che se questo non avverrà la Germania procederà con l’acquisto delle dosi da sola.
Questa bocciatura non va giù al presidente russo che difende il suo vaccino Sputnik V. Putin non gradisce affatto le parole del commissario Breton. “Le dichiarazioni dei funzionari dell’Ue che non c’è bisogno dello Sputnik V possono indicare la volontà di difendere gli interessi di alcune aziende piuttosto che delle persone“. In effetti, dal punto di vista della campagna vaccinale e della messa in sicurezza dei cittadini europei, del vaccino russo ce ne sarebbe bisogno eccome dato il lento procedere dell’acquisizione e della produzione degli altri vaccini.
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L’Europa boccia Mosca, rapporti tesi ai minimi
Putin fa sapere che si vaccinerà domani e che il vaccino russo è sicuro ed efficace e utilizzato in oltre 50 Stati nel mondo. “La geografia dei Paesi che usano lo Sputnik V russo sta crescendo in modo attivo anche nonostante il discredito deliberato e i vari attacchi informativi e vere e proprie storie false, un numero sempre maggiore di paesi mostra interesse per il vaccino russo contro il coronavirus.” Ma l’Europa non vuole scendere a patti con i russi e anzi, sarà l’Ue che potrebbe correre in soccorso della Russa perchè secondo Breton “Hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre, se ne avranno bisogno.”
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Dopo lo scontro verbale tra il presidente degli Stati Uniti, Biden e Putin, anche i rapporti tra Russia e Ue non vedono i loro giorni migliori. Se tra Washington e Mosca le relazioni sono tese come durante la Guerra Fredda, tra Mosca e Bruxelles sono ad un “punto di minimo” come dichiara l’Ue. Tra Europa e Russia ci sono disaccordi in molti ambiti e queste potranno prendere una direzione diversa solo se Mosca attuerà gli accordi di Minsk, se verranno fermati gli attacchi informatici e rispettati i diritti umani come sottolinea il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, argomento nel quale si inserisce il caso Navalny. Temi sui quali insistono anche gli Usa.