Sea Watch 3 ferma nel porto di Augusta, nuovo fermo amministrativo per la Ong

A seguito di un’ispezione a bordo da parte della Guardia costiera che ha riscontrato una serie di irregolarità è stato disposto il fermo amministrativo della Sea Watch 3 nel porto di Augusta.

Poteva trasportare massimo 22 persone. Invece, era arrivata in Sicilia il 3 marzo con a bordo 385 persone soccorse al largo della Libia. Per questo motivo, a seguito di un’ispezione a bordo da parte della guardia costiera, è stato disposto il fermo amministrativo della Sea Watch 3 , nave della Ong tedesca, nel porto di Augusta dove ora è ferma. Diversi giorni fa, la Sea Watch 3 aveva soccorso cinque imbarcazioni e assistito una sesta con bordo 363 persone scampate alla morte in Libia e al mare. Poi, via Twitter, la Ong aveva richiesto un porto sicuro per i migranti salvati in cinque diverse operazioni.

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Tra gli elementi che hanno portato all’ispezione ci sarebbe “la mancata effettuazione da parte dell’Unità delle preventive comunicazioni di ingresso nel porto di Augusta relative alla sicurezza marittima e al conferimento dei rifiuti generati nel corso dell’ultimo periodo di navigazione”. La Guardia Costiera ha poi riferito che la nave della Ong, nelle fasi di ormeggio in porto, “avrebbe sversato in banchina e nelle acque portuali olio idraulico proveniente dalla gruetta utilizzata per il posizionamento a terra della passerella della nave”.

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Diverse irregolarità, quindi, avrebbero portato al fermo, così come ulteriori “carenze in materia di sicurezza della navigazione e protezione da incendi a bordo, di tutela dell’ambiente e dell’equipaggio, che hanno determinato il fermo amministrativo della nave”. E la Ong è tornata su Twitter per denunciare l’accaduto:  “Da ieri sera Sea Watch 3 è in fermo amministrativo ad Augusta. Ci contestano ancora di aver soccorso troppe persone. Avremmo dovuto lasciar morire 363 esseri umani nell’indifferenza delle autorità, che continuano a non fornire alternative alla nostra presenza in mare?“, si legge sul profilo twitter della Ong Sea Watch.

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