A breve scadranno le proroghe per la sospensione delle rate dei finanziamenti e quasi 3 milioni di italiani sono a rischio fallimento.
La situazione economica delle famiglie italiane si fa sempre più critica e incerta. Tra cento giorni verranno a scadere le proroghe per la sospensione delle rate per quasi 300 miliardi di finanziamenti. Si tratta di 2,7 milioni di imprese e famiglie a rischio fallimento. I finanziamenti erano stati attivati tramite il decreto Cura Italia e, per via delle nuove normative europee non è possibile posticipare i pagamenti.
Crisi finanziaria: l’appello dell’Abi
A lanciare questo grido d’allarme è la Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani). A fine giugno infatti decadranno i termini per la sospensione delle rate: 198 miliardi a 1,3 milioni di aziende e 95 miliardi a 1,94 milioni di cittadini, tutti sospesi grazie al decreto Cura Italia risalente a marzo del 2020. Eba però ha messo dei rigidi paletti per la gestione del non performing loan in attuazione da gennaio. Su milioni di individui ora grava una pesante scure, perché c’è il pericolo che queste persone non abbiano sufficiente liquidità per saldare i loro debiti.
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Secondo le linee guida fornite dall’Eba sulla gestione degli npl (i non performing loans) le banche devono attuare una graduatoria molto più stretta dei crediti deteriorati. Si finisce così anche per coinvolgere i prestiti “sospesi” che, stando alle nuove regole europee, sono esposizioni deteriorate. Davanti a questa situazione l’Abi (l’Associazione Bancaria italiana), tramite il Presidente Patuelli, che ha avuto un colloquio con il Commissario europeo all’Economia Gentiloni, ha chiesto che la Commissione europea sia a favore del prolungamento delle moratorie per imprese e famiglie e che sarebbe “sbagliatissimo” se queste terminassero a giugno.