Dio vuole che noi impariamo ad amare per poter essere degni di quella vita eterna che Gesù ci ha acquistato a caro prezzo sulla Croce.
Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
nell’angoscia ho invocato il Signore:
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 17,5-7)
Come un agnello mansueto che viene portato al macello.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 11,18-20
Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.
Parola di Dio
R. Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.
Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi. R.
Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto. R.
Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno. R.
Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 7,40-53
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore
Accettare Gesù non è facile. Ciò che lui dice è spesso troppo scomodo per molti, tanto che lo si scansa dalla propria vita “prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa”: prima cioè di sapere chi è veramente. I farisei, nel Vangelo, sono adirati con lui perché Gesù raccoglie quei consensi dal popolo che loro non hanno mai avuto, e smaschera la loro sete di potere.
Smaschera chi pensa di essere dalla parte del giusto e pretende che altri facciano come gli viene detto. Tante volte noi tutti noi facciamo questo, quando pensiamo di aver ragione o pensiamo di essere nel giusto, di essere “buoni”. Nessuno uomo fino in fondo lo è! All’epoca, tutti avevano visto che Gesù aveva qualcosa di speciale, tanto che perfino le guardie romane affermano: «Mai un uomo ha parlato così!»; anche i Farisei lo sanno, ma non vogliono ammetterlo e cercano in tutti i modi di depistare il popolo dal credere in lui.
Questo accade quando, pensando che qualcuno è nel torto, gli facciamo terra bruciata intorno con le nostre critiche e i nostri giudizi. Tutti siamo portati a fare questo, ma così facendo anche noi mettiamo sulla Croce Gesù in quella persona, anche se può aver sbagliato! Nel caso dei farisei, loro conoscevano Gesù come nazareno, abitante cioè di Nazareth, in Galilea. Gesù invece è nato proprio a Betlemme, in Giudea, il paese che loro stessi affermano essere “il villaggio di Davide”, dove “verrà il Cristo”. A ragione Gesù diceva che essi scrutavano le scritture pensando di trovare in esse la vita, ma che proprio esse parlavano di Lui, e che esse li avrebbero giudicati!
Se c’è qualcosa su cui ci giudica Dio è sull’amore, nient’altro che sull’amore, l’unica dimensione in grado di farci accettare con umiltà una critica scomoda, uno sgarbo, quella situazione che ci fa soffrire, come volontà di un Dio buono che non si dimentica di noi. Un Dio che vuole farci crescere in questa vita, vuole che noi impariamo ad amare per poter essere degni di quella eterna che Gesù ci ha acquistato a caro prezzo sulla Croce.
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