Attacco in Congo, il Consiglio dei ministri ha avviato la procedura per conferire la cittadinanza italiana alla moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio. “Seddiki ha contribuito con impegno umanitario e sociale esemplare”.
Il Consiglio dei ministri ha avviato le procedure per il riconoscimento della cittadinanza italiana per meriti speciali a Zakia Seddiki – vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in un attacco in Congo. A renderlo noto lo stesso sito del governo, che attraverso un comunicato stampa ha riportato – oltre ai punti discussi durante la riunione – anche quanto stabilito in base alla proposta mossa dal Ministro dell’interno Luciana Lamorgese. Si ricorda che l’ultimo Consiglio dei Ministri si è riunito in data 19 marzo 2021, alle ore 18:30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi in presenza del sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.
Il comunicato stampa del Cdm
La notizia dell’avviata procedura è arrivata tramite comunicato stampa del Consiglio dei Ministri. “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato a norma dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n.91, di attivare la procedura per il conferimento della cittadinanza italiana per meriti speciali alla Sig.ra Zakia Seddiki, nata a Casablanca (Marocco) il 9 luglio del 1984, vedova dell’Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio”, si legge infatti nel documento.
E ancora: “La signora Seddiki ha contribuito con impegno umanitario e sociale esemplare alla realizzazione della politica italiana di cooperazione allo sviluppo a tutela dei diritti dei più deboli. Nel 2017 ha fondato un’associazione benefica di volontari italiani e internazionali che ha l’obiettivo di migliorare la vita a donne e bambini in difficoltà in Congo”.
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Chi è Zakia Seddiki
Originaria di Casablanca, in Marocco, Zakia Seddiki aveva conosciuto Attanasio quando questi era console in città. Fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia”, ong a sostegno delle donne e dei bambini finiti in strada in Africa, Seddiki si è sempre contraddistinta per il suo forte impegno umanitario a favore dei più deboli. “Sognare un mondo più bello insieme è possibile”, si legge non a caso sul sito stesso della sua organizzazione.
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Madre di tre bimbe, lo scopo di Seddiki era quello di costruire una casa per i minori meno fortunati, grazie ai sostegni e agli aiuti provenienti dalla Conferenza episcopale italiana. Insieme al consorte Luca Attanasio, lo scorso ottobre aveva ricevuto il premio internazionale “Nassiriya per la Pace 2020″. Emblematiche le parole che l’attivista aveva rilasciato proprio in quell’occasione: “Non si può essere ciechi davanti a situazioni difficili che hanno come protagonisti i bambini. È necessario agire per dare loro un futuro migliore. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di ridisegnare il mondo”.