Sono circa 30 milioni le dosi di vaccino Astrazeneca bloccate in America. Di queste, 4 milioni di dosi andranno al Messico e al Canada.
Sono circa 30 milioni le dosi di vaccino Astrazeneca congelate in America, bloccate negli stabilimenti di produzione in attesa del via libera all’uso di emergenza che tarda ad arrivare. Di queste, 4 milioni di dosi andranno al Messico e al Canada. Una decisione giunta in seguito alle continue pressioni sull’amministrazione americana affinché cedesse le dosi ai Paesi maggiormente in difficoltà. Le dosi in questione, infatti, sono bloccate da tempo e non possono essere utilizzate in breve tempo. Se in Italia, infatti, è arrivato il via libera dell’Ema e le vaccinazioni hanno ripreso, in America manca ancora il via libera degli eenti regolatori statunitensi.
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L’accordo per inviare le dosi di vaccino è ancora in fase di definizione ma dovrebbe essere annunciato pubblicamente nei prossimi giorni. Secondo quanto trapelato fino ad ora, al Messico dovrebbero andare circa 2,5 milioni di dosi di vaccino; al Canada le restanti 1,5 milioni di dosi. Nei mesi scorsi, ancor prima di avere l’autorizzazione, la casa farmaceutica Astrazeneca aveva cominciato a produrre dosi di vaccino grazie ai finanziamenti decisi dall’Amministrazione Trump, circa 1,2 miliardi di dollari nel maggio 2020.
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Quindi, attualmente, ci sono 30 milioni di dosi custodite nello stabilimento di West Chester, in Ohio ed altre milioni di dosi, non ancora infialate ma stoccate nei frigoriferi della Emergent BioSolutions, società partner di Astrazeneca con sede nel Maryland. La stessa AstraZeneca aveva chiesto all’amministrazione di Joe Biden di prestare le dosi americane all’Unione Europea, ma gli Usa hanno negato l’export. In ogni caso Joe Biden, come già fece Trump, sta applicando il Defence Production Act, che gli consente di autorizzare le esportazioni considerate “strategiche”. E, se fino all’altro ieri aveva detto di no a tutti, ha poi cambiato idea.
