Coronavirus India, è record di contagi: quasi 40.000 in un giorno

L’India ha segnalato 39.726 nuovi casi confermati di Coronavirus. Un dato che non si vedeva dallo scorso 29 novembre.

Il dato era alto già ieri ma oggi, 19 novembre, è addirittura aumentato. L’India, nella giornata di ieri, ha registrato 35.871 nuovi casi di contagio da Covid-19, un numero che già ieri si mostrava come il più alto da oltre tre mesi, secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie del Paese. Numero che oggi è addirittura aumentato dal momento che l’India ha segnalato 39.726 nuovi casi confermati di Coronavirus. Un dato che non si vedeva dallo scorso 29 novembre. I decessi, nelle ultime 24 ore, sono stati invece 154.

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Il totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia sale così a 11.514.331, mentre il totale dei decessi arriva a 159.370. I casi attivi sono 271.282. L’India, con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di persone, si conferma così il terzo Paese per numero di contagi a livello globale dopo Stati Uniti e Brasile.

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Le condizioni igienico-sanitarie in India

L’India, fin dall’inizio dell’emergenza, ha sofferto le scarse condizioni igieniche che hanno contribuito alla diffusione del contagio. Come riportato in uno studio pubblicato diversi mesi fa in occasione del “World Toilet Day” e reperibile sul sito dell’ Osservatorio dei diritti, il 60,4% degli indiani non ha servizi igienici in casa. Se negli ultimi 20 anni la situazione è migliorata per quanto riguarda le condizioni igieniche della popolazione, gli obiettivi da raggiungere per avere condizioni igieniche accettabili sono ancora lontani. La cosiddetta “defecazione all’aperto” è fonte d’infezioni, soprattutto per i bambini.

Si stima che 140 mila bambini indiani al di sotto dei 5 anni muoiano per diarrea ogni anno. L’ impatto sociale, ambientale e sanitario di questa pratica è devastante, causa più decessi di bambini sotto i 5 anni di età, denutrizione e diarrea infantile. A questa condizione, si aggiungono povertà e mancanza di un sistema di fognature adeguato a una popolazione in costante crescita. Fattori che potrebbero aver contribuito alla diffusione incontrollata dell’epidemia.

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