Il rischio del buco nei conti e l’influenza della Lega nelle scelte di Draghi. E’ scontro per il nuovo Decreto Sostegni, che a molti sa di condono.
“Così è peggio di un condono“. Restano ancora divergenze politiche tra le diverse forze di maggioranza sul testo del nuovo Decreto Sostegni del Governo Draghi. Nell’ultima bozza c’è ancora il tema dello stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro dal 2000 al 2015.
Si tratta di ben 60 milioni di cartelle, ovvero il 46% dei 130 milioni di ruoli in pancia all’agenzia delle entrate verrebbero cancellate. Per trovare la copertura finanziaria di questo vero e proprio condono fiscale il Governo dovrà stanziare 2 miliardi. Il rischio è di un buco nelle casse dello Stato per un valore di 70 miliardi di euro. Le altre ipotesi da ieri in campo sono abbassare a 3000 euro il tetto per le singole cartelle o ridurre l’arco temporale della sanatoria, che farebbe riferimento così agli anni 2000-2010. In Italia l’evasione fiscale ha numeri da capogiro: 110 miliardi di euro l’anno, risorse sottratte a sanità, scuola e istruzione.
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Tra i più accesi sostenitori della necessità dello stralcio, Matteo Salvini e la Lega. A parlare è però la deputata del Carroccio Vanessa Cattoi. “Pace fiscale: una giustizia sociale che per la Lega non può essere assolutamente rinviata ulteriormente – dice la Cattoi -. Non accaniamoci nei confronti del 91% dei crediti fiscali che per la verità sono totalmente inesigibili. Cerchiamo di concentrare le forze dello Stato nella lotta alla grande evasione“. Dello stesso avviso Forza Italia che chiede anche la decontribuzione per gli agricoltori.
Pd e Leu bocciano qualsiasi forma di condono e sono favorevoli, così come Italia Viva, a una pulizia del magazzino più selettiva che stralci i crediti esattoriali inesigibili perché collegati a imprese fallite o contribuenti defunti. “Sarebbe un errore se il governo decidesse di rottamare le cartelle esattoriali di tutti, senza nessuna distinzione di reddito. Ai cittadini arriverebbe un messaggio di forte ingiustizia sociale. Una cosa è cancellare vecchi debiti a chi è in difficoltà, un’altra è estendere questo beneficio anche ai furbetti che possono pagare” scrive il vicepresidente dei deputati del Pd alla Camera, Michele Bordo, in un post su Facebook, mentre per Maria Cecilia Guerra, docente di Scienza delle Finanze e sottosegretaria all’Economia in quota Leu, si tratta di “una cancellazione, quindi ancora peggio di un condono“. Ancora secondo il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, sulle cartelle esattoriali si dà “un messaggio sbagliato perché arriva un’indicazione di una sorta condono e sanatoria mascherata“.
Prende le distanze il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che dichiara: “La posizione di Confindustria è stata sempre ed è molto chiara: non chiediamo mai condoni né stralci di cartelle esattoriali. Se il Governo intende intervenire, è una scelta del Governo, non certo richiesta né sollecitata da Confindustria“.