Sulla morte dell’agente Davide Villa avvenuta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca sta indagando la Procura di Catania. Oggi, il Procuratore Carmelo Zuccaro attraverso una nota fa sapere che: «Non constano elementi che consentano di ipotizzare che gli eventi sui quali sta indagando siano sintomatici di un pericolo nell’utilizzo di AstraZeneca. E neanche di alcuni suoi lotti – aggiunge – da parte della generalità dei soggetti nei cui confronti tale utilizzo è consentito».
«Meglio un vaccino diverso»
«I primi accertamenti medici effettuati, seppur parziali rispetto a quesiti proposti, consentono di affermare che, in base alle caratteristiche genetiche riscontrate […] non sussistono fattori genetici predisponenti ad eventi trombotici» è quanto afferma Zuccaro. Aggiunge poi il Procuratore: «Dalla storia clinica pregressa dello stesso, invece, risulta che questi rientrava nella categorie per le quali è raccomandata la somministrazione di un diverso vaccino».
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Nella nota viene inoltre sottolineato come: «ciò non comporti l’esistenza di un nesso di casualità tra la somministrazione del vaccino di AstraZeneca e il decesso del Villa». Continua: «Importante sottolineare il ruolo fondamentale della comunicazione e informazione preventiva e propedeutica a qualsiasi forma di vaccinazione». Il lavoro della Procura di Catania continua e sono in corso ulteriori accertamenti «sulle componenti del lotto del vaccino somministrato al Villa e ad un altro paziente ora in cura per eventi trombotici. In questo modo si potranno verificare le modalità di conservazione e trasporto del lotto da cui sono stati prelevati i vaccini in questione e se per determinati soggetti tali componenti possano rappresentare un rischio» conclude il Procuratore Zuccaro.