Un’impiegata di Carpaneto Piacentino ha sottratto 2 milioni di Euro all’azienda per cui lavorava da diversi anni. E’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Bologna.
Una donna, impiegata in una ditta di imballaggi di Piacenza, ha sottratto 2 milioni di Euro, ma è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna. A condurre alla responsabile dell’ammanco è stata un’indagine piuttosto complessa condotta dal pm Tommaso Pierini in collaborazione con i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna.
Indagine “Mani di fata”: ecco che cosa è successo
L’indagine, denominata: Mani di fata, ha portato l’indagata a ricevere un sequestro preventivo del valore di 1,5 milioni di Euro emesso dal gip del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini. Il sequesto preventivo ha riguardato denaro depositato su conti correnti bancari e conti gioco, oltre a fabbricati e terreni nei comuni di Carpaneto Piacentino e Farini, in provincia di Piacenza. Tra il 2007 e il 2018 la truffatrice ha messo le mani su considerevoli somme di denaro, prelevandole dalle casse della società senza che nessuno si accorgesse di nulla.
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I finanzieri hanno spiegato che la dipendente, addetta alla predisposizione e al pagamento delle buste paga avrebbe intascato 2 milioni di Euro. Il suo astuto metodo è stato ricostruito in modo meticoloso dalle Fiamme Gialle. La donna creava due cedolini, il primo riguardante le competenze mensili spettanti agli impiegati da contratto di lavoro, il secondo, invece, utilizzato per creare in maniera illecita, su un altro conto corrente, una quota non dovuta di retribuzione. Dopo aver effettuato l’accreditamento il cedolino con paga non regolare veniva cancellato e sostituito con quello corretto. Tramite gli accertamenti bancari si è potuto ricostruire il flusso di denaro rubato alla società e reinvestito in attività di carattere speculativo ad alto rendimento.
