Quark compie 40 anni: la prima volta che Piero Angela ha portato la scienza in tv

Quark fu una vera e propria scommessa per la Rai e, a distanza di 40 anni dalla prima puntata del programma incentrato sulla scienza e condotto da Piero Angela, si può dire che la tv di Stato ebbe ragione.

Era il 18 marzo 1981 quando la Rai trasmetteva in seconda serata Quark, primo programma di divulgazione scientifica per l’epoca. In realtà, quel progetto ebbe grande successo e il primo appuntamento venne seguito da ben 9 milioni di spettatori. Volto storico della trasmissione è ancora Piero Angela, 92 primavere, e ancora tantissima voglia di raccontare, conoscere e spiegare.

Inizialmente intitolato “Quark”, il programma è poi passato in prima serata con il nome di “Super Quark”: era il 1995, la formula fu in parte cambiata, ma il successo tra il pubblico fu sempre lo stesso. Così, a distanza di 40 anni da quella prima puntata, Piero Angela racconta i motivi del grande seguito di pubblico ottenuto da una trasmissione di divulgazione scientifica e sottolinea come il figlio, Alberto Angela, non possa essere in alcun modo considerato il suo erede.

Piero Angela: la prima puntata di Quark

“Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quarks – ha spiegato Piero Angela – , che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose”.

Da questo concetto iniziale, dunque, è partito il progetto di un programma di divulgazione e approfondimento scientifico che ha reso la Rai pioniera.

“La prima volta che siamo andati in onda c’era ancora l’Unione Sovietica e si parlava di rifugi antiatomici – aveva poi ricordato tempo addietro il conduttore – . Nel 1981 nasceva anche il primo personal computer, mentre il telefonino e internet erano lontani”.

“Andare in onda alle 21.35 significava essere già in seconda serata: in quella storica prima puntata portammo a casa un risultato di oltre 9 milioni di telespettatori”, ha sottolineato Piero Angela.

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Quark, il successo di un programma scientifico

Fu Piero Angela a proporre alla Rai di dar vita ad un programma scientifico dopo essersi misurato per diverso tempo con questo settore.

“Lo proposi io e con un po’ di scetticismo mi dissero di farlo: temevano che non avrebbe fatto grandi ascolti – ha spiegato al Corriere della sera – . Ma io, che da qualche anno facevo documentari, avevo voglia di misurarmi in un progetto di respiro più ampio”.

La prima puntata, introdotta dall’aria sulla quarta corda di Bach, venne seguita da Piero Angela e da altri autori. “Eravamo andati tutti insieme a vedere il programma a casa di uno degli autori intrecciando le dita perché era una novità per l’epoca. Però andò molto bene”, ha ricordato.

Ad oggi, Quark prosegue sull’onda di “Superquark+”, cui stanno lavorando e per cui sono stati arruolati dei giovani.

“Il mio erede oggi? Non mio figlio – ha sottolineato Angela con lo sguardo proiettato al futuro – . Lui si occupa di altre cose, ha fatto anche lui divulgazione. Ha una formazione scientifica: si è laureato in scienze naturali, poi ha fatto il ricercatore per molte campagne di scavo in Africa e altrove”.

“Ha iniziato a fare divulgazione ed è stato attratto sia dalla paleontologia che dalla archeologia, e dall’archeologia fino all’arte. Fa tutt’altro – ha precisato Piero Angela – . Ci sono dei giovani che stanno crescendo e che abbiamo arruolato in ‘Superquark+’ per RaiPlay. Abbiamo fatto due serie da 10 puntate: ne faremo una terza”.