Dal 26 marzo alcune Regioni italiane potrebbero cambiare colore a seconda dei risultati dell’indice Rt.
Dall’inizio della settimana mezza Italia è in zona rossa e il resto in arancione, tranne la Sardegna. Dal prossimo 26 marzo però, la situazione potrebbe migliorare per alcune Regioni. A stabilire il mutamento sarà sempre l’indice Rt. Secondo l’Assessore alla Salute del Lazio nelle due settimane successive al 10 marzo l’indice Rt potrebbe andare sotto la soglia di allerta posta a 1,25, riportando quindi questa Regione in zona arancione.
Sappiamo però che a determinare il cambiamento di colore non è solo l’indice Rt, ma anche la situazione delle terapie intensive. Ci sono infatti Regioni che hanno un indice Rt inferiore a 1,25, ma presentano ospedali con terapie intensive piene e focolai fuori controllo. Il prossimo monitoraggio è fissato per il prossimo 19 marzo e se il suo buon esito venisse riconfermato anche nella successiva, cioè il 26 marzo, da lunedì 29 marzo, per le Regioni ritornate arancioni dalla zona rossa potrebbero esserci riaperture e maggiori libertà per i cittadini.
Per il momento la situazione è la seguente:
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– Campania: Rt 1,5; incidenza 203.71 per 100mila abitanti
– Emilia-Romagna: Rt 1,43; incidenza 434.26 per 100mila abitanti
– Piemonte: Rt 1,41; incidenza 279,94 per 100mila abitanti
– Friuli-Venezia Giulia: Rt 1,39; incidenza 266,20 per 100mila abitanti
– Lazio: Rt 1,31; incidenza 172,82 per 100mila abitanti
– Lombardia: Rt 1,3; incidenza 306,04 per 100mila abitanti
– Veneto: Rt 1,28; incidenza 194,42 per 100mila abitanti
– Puglia: Rt 1,23; incidenza 206,23 per 100mila abitanti
– Marche: Rt 1,08; incidenza 310,71 per 100mila abitanti
– Molise: Rt 1,07; incidenza 157,73 per 100mila abitanti
– Provincia di Trento: Rt 1,04; incidenza 351,29 per 100mila abitanti
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Stando al Cts e all’Istituto Superiore di Sanità le Regioni sopra citate potrebbero variare la loro colorazione dopo il 26 marzo e così pure: Abruzzo (Rt 1,05), la Basilicata (1,06), la Toscana (1,23), la Provincia di Bolzano (Rt 0,61) e l’Umbria (Rt 0,82) che potrebbero passare in zona gialla o, nel peggiore dei casi, in zona rossa.
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