Il ministro della Salute non intende fare retromarcia nella campagna vaccinale contro il Covid. Speranza svela anche il piano per un intervento massiccio, che porterà a un miglioramento della sanità pubblica anche dopo la fine dell’emergenza.
Roberto Speranza vuole mantenere la fiducia per il sistema vaccinale contro il Covid-19. Quelli appena trascorsi sono stati giorni difficili per l’Italia e il resto d’Europa, soprattutto quelle nazioni che in queste settimane si stanno affidando al siero prodotto da AstraZeneca. La decisione presa dalle varie nazioni di sospendere la somministrazione del suddetto vaccino ha mandato tutto in tilt. Il tutto in attesa della giornata di domani, in cui l’Agenzia europea del farmaco si pronuncerà sugli eventuali effetti dannosi che il rimedio prodotto da AstraZeneca arreca a chi lo riceve.
Nel frattempo Speranza, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Affari Sociali di Camera e Senato, ha provato a restituire ottimismo e fiducia. Secondo il ministro della Salute, infatti, il piano vaccinale deve prosegure: “Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione, l’auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall’Ema. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza“.
Proprio la giornata di domani è quella segnata in rosso sul calendario di Speranza. Il fatto di dover attendere notizie dall’Ema mette un po’ di pressione, ma non toglie la fiducia: “L’auspicio è che già da domani arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione. Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 mln di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 mln di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa“. Nel frattempo il Governo si muove per farsi trovare pronto alla ripartenza delle vaccinazioni di massa: “Nelle prossime ore stiamo lavorando a due interventi normativi: uno per favorire gli l’impegno di farmacie e di infermieri nella campagna di vaccinazione per favorirne l’accelerazione“.
A proposito di Covid, continua a preoccupare la marcia delle varianti. In tal senso Speranza fa capire che il recente provvedimento di immissione in zona rossa e arancione di quasi tutta l’Italia potrebbe agevolare la flessione della curva epidemiologica. “La situazione non è semplice – ha dichiarato – e questo per le varianti: la Uk si trasmette più velocemente del 35-40%e ha toccato il 54% della totalità dei casi. Sono presenti anche varianti sudafricana, soprattutto nell’area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia. Con il criterio di 250 casi per 100mila per l’ingresso in zona rossa speriamo di piegare la curva. Quindi una situazione non semplice che richiede la massima cautela con l’impegno di tutte le istituzioni“.
Ma non c’è solo la lotta contro il Covid a togliere il sonno a Roberto Speranza. Un altro obiettivo è quello di rafforzare e migliorare la sanità pubblica. Ciò avverrà attraverso due assi, necessari per garantire un upgrade nei servizi offerti al cittadino: “Il primo asse riguarda il potenziamento dei servizi territoriali per garantire l’esigibilità dei Lea. Implementare una assistenza di prossimità significa mitigare la povertà sanitaria. Altro punto del primo asse è la casa di comunità che sarà presidio della salute per dare risposte: un ecg, un consulto sulla salute sui bambini, sarà una rete che riorganizzerà strutture frammentate ora sul territorio“.
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“Il secondo asse – prosegue Speranza – è il one health che lega salute, ambiente e clima. Bisogna rafforzare le strutture del paese per l’igiene pubblica. bisogna inoltre sviluppare un rapporto piu organico tra scuola e sanità. Bisogna cioeè superare una concezione parcellizzata della salute, includendo anche l’area della protezione dell’ambiente e del clima“. Il ministro fa capire che è già pronto il piano affinchè tutto funzioni nel migliore dei modi: “A coordinare l’assistenza ci saranno le centrali operative territoriali che avranno la funzione di punto di riferimento sia per l’accesso alle cure sia per gli operatori e per integrare l’assistenza e il territorio. Inoltre ci saranno i centri territoriali contro la povertà sanitaria con equipe multidisciplinari“.
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Naturalmente, questo processo passa attraverso un miglioramento della rete ospedaliera nazionale. In tal senso Speranza fa capire che l’ospedale in quanto struttura deve essere fruibile in maniera diversa dal cittadino che ne fa ricorso: “Saranno attuate opere di ammodernamento della rete ospedaliera con interventi per la sanità digitale. Va avviata anche una transizione urgente verso la sostenibilità ecologica. Inoltre l’ospedale deve diventare sempre più flessibile. Bisogna prevedere percorsi separati di accesso e pre triage, oltre che servizi di telemedicina“.
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