Un dipendente della Sony morì a Dubai per un infarto a causa dell’eccessivo lavoro a suo carico. Ora la Sony dovrà risarcire la famiglia
Un uomo di 40 anni, dipendente della Sony a Dubai, negli Emirati Arabi, è morto nel 2018 a causa di un infarto. L’uomo, nei 3 mesi precedenti il suo decesso, aveva svolto 80 ore di straordinario e dopo un controllo da parte dell’ufficio di verifica delle condizioni di lavoro del Giappone, la Sony ha subìto una condanna a risarcire la famiglia dell’uomo.
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La causa del decesso, dunque, è stata il “troppo lavoro”. Intanto la Sony in una nota ha commentato così l’accaduto:«Preghiamo dal profondo del cuore che il nostro collega possa riposare in pace. Prendiamo atto con sincerità del riconoscimento da parte dell’Ufficio di controllo delle condizioni di lavoro e ci impegniamo con la massima serietà nel prevenire gli infortuni sul lavoro e nel controllare le condizioni di salute dei nostri dipendenti».
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Tuttavia questo non è un caso isolato, poiché in Giappone è molto frequente il “karoshi”, ossia la morte per superlavoro, categorizzata come problema sociale. Diverse sono naturalmente le cause fisiche di decessi, ma i problemi di salute peggiorano a causa anche dello stile di vita.
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