Antonio Granata ha ucciso moglie e suocera, poi si è dato alla fuga. Il suo cadavere è stato ritrovato impiccato nei boschi.
Impiccato ad un albero. Nelle campagne, tra gli alberi. Il suo cadavere è stato trovato nei boschi. I cadaveri delle sue vittime, invece, erano in due stanze diverse della loro casa. Dopo aver compiuto un massacro era fuggito via e poi – forse preso dai sensi di colpa o dalle conseguenze del raptus di follia – ha messo fine alla sua vita in un attimo. Antonio Granata, omicida prima e vittima di se stesso poi, ha ucciso moglie e suocera, probabilmente in seguito ad una lite. Poi ha chiamato il 112 raccontando di quanto accaduto ma, all’arrivo dei Carabinieri, di lui non c’era più traccia.
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Le vittime, invece, sono state ritrovate in un lago di sangue. Carolina Bruno , 66 anni, e sua madre Lorenza Addolorata Carano, 92 anni, sono state trovate senza vita; all’arrivo dei soccorsi, per loro non c’era ormai più nulla da fare. Stando ai primi esami autoptici effettuati sui cadaveri delle vittime, le due sarebbero state uccise ieri pomeriggio nella loro abitazione del rione San Francesco, a Massafra, in provincia di Taranto. Le donne sarebbero state colpite più volte da un oggetto affilato e appuntito che non ha lasciato loro scampo. All’arrivo del 118 per la madre 92enne e la figlia 66enne non c’era più nulla da fare.
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Forse un raptus, un attimo di follia: le ferite alla testa e al collo lasciavano immaginare un attacco di rabbia, un impeto violento, ma anche la ferocia e la crudeltà con la quale sono state colpite, proprio in quella casa di via Da Vinci dove abitavano. Sul posto, anche la scientifica per i rilievi del caso. Il killer, un potatore del posto di 60 anni, ha raccontato agli operatori di averle aggredite con un attrezzo da lavoro usato per le potature in campagna. Poi si è dato alla fuga, probabilmente con l’intento di togliersi la vita. Da subito sono partite le ricerche fino a quando i Carabinieri lo hanno trovato impiccato ad un albero, questa mattina, in campagna.
