Omicidio Vannini, il 3 maggio è stata fissata l’udienza della Corte di Cassazione “bis”. La mamma di Marco: “Spero di portargli il mazzo di fiori definitivo della giustizia”.
Risale al 30 settembre 2020, l’esito della sentenza che vedeva coinvolti Antonio Ciontoli e la sua famiglia. Sono stati necessari 5 anni per arrivare a un verdetto, con la corte d’Assise d’Appello che ha riconosciuto l’omicidio volontario con dolo eventuale. Quel giorno, il giudice ha riconosciuto 14 anni a Ciontoli e 9 anni e 4 mesi ai suoi famigliari (i due figli Martina e Federico e la moglie Maria Pezzillo). Sebbene la difesa avesse già in quell’occasione annunciato il ricorso in cassazione, per la famiglia di Marco Vannini si è trattata di una grandissima vittoria.
Il processo, tuttavia, non si è ancora concluso. Secondo quanto si apprende dalle fonti, infatti, è stata fissata per il 3 maggio l’udienza della Corte di Cassazione che potrebbe chiudere definitivamente la vicenda dell’omicidio del giovane Marco. I giudici della V sezione penale di piazza Cavour sono infatti chiamati a esprimersi sulla sentenza d’appello bis.
“Il 18 saranno sei anni che Marco è morto”
Marco Vannini è stato ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. Erano sei le persone, compresa la vittima, che hanno calcato la scena del crimine verso le ore 23:15 circa. Palcoscenico del dramma, la villetta appartenente alla famiglia Ciontoli, in Via Alcide de’ Gasperi, al numero 19. All’interno dell’abitazione, divisa su due livelli, oltre a Marco e Martina c’era tutta la famiglia Ciontoli, il padre Antonio, la madre Pezzillo Maria, e il fratello Federico Ciontoli con la fidanzata Viola Giorgini.
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Nel commento della sentenza di primo grado, risalente al 30 settembre scorso, lo stesso Ciontoli aveva così commentato la decisione del giudice: “Non meritavo assolutamente una condanna a 15 anni”. Ad oggi, il caso dell’omicidio di Vannini torna ancora una volta all’attenzione della Cassazione, con l’udienza fissata al 3 maggio dopo il ricorso presentato dai legali della famiglia Ciontoli, ovvero Andrea Miroli e Pietro Messina.
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Si tratta di un mese e di una data importante per gli affetti di Marco, perché in questo stesso periodo di 6 anni fa la vita del giovane è stata spezzata tragicamente da un colpo di pistola. Come ha spiegato la mamma della vittima, Marina Conte, la famiglia confida ora nella Cassazione. “Sono contenta che sia arrivato finalmente questo giorno. Il 3 c’è la sentenza. Il 18 saranno sei anni che Marco è morto e spero di portargli il mazzo di fiori definitivo della giustizia”.